Domate le fiamme intorno alle 11 con un paio d'ore rispetto al previsto, il serbatoio 513 della Raffineria di Milazzo ha ripreso a bruciare alcune ore dopo.
Alle 18.51 la RAM esce con un brevissimo comunicato stampa dichiarando che “All'interno della struttura del serbatoio TK513 permangono alcuni focolai che stanno causando fumosità. La situazione in questa sua fase conclusiva continua ad essere sotto il controllo della squadra d'emergenza RAM e dei Vigili del Fuoco di Messina e Milazzo”.
I ministri dell'Interno Angelino Alfano e dell'Ambiente gian luca galletti, informati dell'accaduto, nei prossimi giorni incontreranno i parlamentari messinesi per fare chiarezza sull'incendio alla RAM.
“Questa mattina -dichiara il deputato NCD Enzo Garofalo– dopo avere contattato il sindaco di Milazzo, tutti noi deputati e senatori della provincia di Messina (Currò, D'Uva e Villarosa del Movimento 5Stelle, D'Alia UDC, Gullo e Raciti PD, Lo Monte CD, Garofalo e Mancuso NCD) ci siamo sentiti e abbiamo concordato di chiedere loro un incontro perché occorre indagare senza ritardo sulle cause che hanno determinato l'esplosione di un serbatoio all'interno della Raffineria di Milazzo che avrebbe potuto comportare conseguenze ben più gravi di quelle al momento registrate.
Occorre evitare una caccia all'untore, ma quanto verificatosi serva per fare uno screening serio sull'area. Va detto inoltre alla popolazione se esistono rischi per la salute dopo l'incidente”.
Intanto in mattinata il prefetto di Messina Stefano Trotta ha convocato una riunione con le Forze di Polizia, i Vigili del Fuoco, la Protezione civile regionale e la Raffineria di Milazzo per fare il primo punto della situazione sull'incendio, che si è sviluppato la notte scorsa poco dopo l'una del mattino. “Fin dalla prima segnalazione la situazione è apparsa sotto controllo -scrivono dal Palazzo del Governo- e la Prefettura si è mantenuta costantemente in contatto con le Forze di Polizia, i Vigili del Fuoco, i Comuni interessati e la Soris.
Presso i Comuni di Milazzo, san filippo del mela e Pace del Mela sono stati attivati i rispettivi COC per seguire l'evoluzione dell'evento. Non si è ravvisata la necessità di attivare il Piano d'emergenza esterno ai fini dello sgombero delle abitazioni limitrofe e l'ARPA procederà alle verifiche tecniche per il campionamento dell'aria.
Nessun problema di rilievo, a parte il comprensibile stato di paura, è stato riscontrato per il personale della Raffineria e per la popolazione residente nelle aree limitrofe dello stabilimento. Saranno effettuati accertamenti da parte dei Vigili del Fuoco e della Forze di Polizia per la pronta individuazione delle cause dell'incendio, al momento sconosciute e, a metà della prossima settimana, sarà convocata un'ulteriore riunione, allargata alle altre componenti interessate, per verificare la bontà dello strumento di pianificazione di emergenza alla luce dell'evento”.
Dichiarazioni, queste della Prefettura, che hanno suscitato parecchie polemiche non solo tra gli addetti ai lavori, ma anche dalla popolazione che ha denunciato disorganizzazione, approssimazione e, soprattutto, informazioni poco chiare sulle conseguente dell'incidente.