Anche Messina balla contro la violenza alle donne

One billion Rising 20130214 GI7Q7974Anche Messina ha aderito alla mobilitazione internazionale contro la violenza sulle donne One Billion Rising. Centinaia le piazze di tutto il mondo che si sono riempite di gente pronta a ballare sulle note di Break the chains, la canzone scelta per il flash mob.

Più di cento donne di tutte le età, accompagnate da amici e mariti, hanno ballato a piazza Del Popolo guidate da Raffaella Schepisi, grazie all'adesione voluta dal Centro Donne Anti Violenza.

“Ho raccolto l'invito di Simona D'Angelo, volontaria del , che mi ha proposto di organizzare questa iniziativa -racconta Raffaella, istruttrice di ballo. Mi sono subito sentita vicina alla causa ed ho coinvolto tutte le mie allieve, ma a loro si sono aggiunte tante altre donne. Si è lavorato in gruppo e per il gruppo. Sono molto soddisfatta sia perché abbiamo fatto un ottimo lavoro in poco più di una settimana, sia perché abbiamo sfidato questo brutto tempo”.

“Come centro attivo, era normale aderire al flash mob e far passare il messaggio importantissimo di fermare la violenza sulle donne -spiega Simona D'Angelo, del Centro Antiviolenza”.

La pioggia non ha risparmiato le donne intervenute a questa iniziativa, che non si sono fermate e hanno realizzato una bella performance davanti agli occhi delle organizzatrici dell'evento, le volontarie del Cedav, alcune delle quali hanno voluto cimentarsi in Break the chains.

“Abbiamo voluto aderire all'iniziativa internazionale per una questione grave, delicata e importante – spiega Carmen Currò, presidente del Centro Donne Anti Violenza. Ci sentiamo parte del mondo e dobbiamo dimostrare che questo problema non è solo pianto e tragedia, ma anche vita e forza delle donne. Le donne sono moltiplicatrici di messaggi di pace. La partecipazione di giovani e giovanissime dimostra la voglia di stare insieme e unirsi”.

Carmen Currò, presidente del Cedav

Tante le ragazze che si sono incontrate grazie al coinvolgimento delle palestre invitate all'iniziativa.”Ci siamo allenate per due settimane -racconta Manuela La Spada, 31 anni. E' stato un bel momento di aggregazione tra donne oltre ad essere un'importante manifestazione”.

“Da un lato potrebbe sembrare un'azione fine a se stessa -sostiene Francesca Fazio, 22 anni. Ma è stato importante per soffermarci a riflettere su quanto sta succedendo. Speriamo che sia un grido per fermare la violenza sulle donne”.

La Provincia di Messina ha risposto all' di One Billion Rising con un convegno tenutosi a Villafranca Tirrena presso il Centro Diurno Anziani e con lo stesso ballo organizzato a piazza Quasimodo.

L'iniziativa sembra aver avuto un enorme consenso in tutto il mondo. Sul sito ufficiale si legge: “Una donna su tre del pianeta SARA' VIOLENTATA o picchiata durante la sua vita. Un miliardo di donne VIOLENTATE è un'atrocità. UN MILIARDO DI DONNE che danzano è una rivoluzione”.

Probabilmente quella di ieri pomeriggio non è stata una vera e propria rivoluzione, di quelle che l'immaginario comune vede come violente e irruente. E' una rivoluzione lenta, ma irrefrenabile. La rivoluzione delle donne che si ribellano. E questa volta prima di scendere in piazza, la rivoluzione parte da casa, dalle famiglie, dove si consumano in silenzio le peggiori violenze.

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Francesca Duca

Ventinovenne, aspirante giornalista, docente, speaker radiofonica. Dopo una breve parentesi a Chicago, torna a preferire le acque blu dello Stretto a quelle del lago Michigan. In redazione si è aggiudicata il titolo di "Nostra signora degli ultimi" per interviste e approfondimenti su tematiche sociali che riguardano anziani, immigrati, diritti civili e dell'infanzia.Ultimamente si è cimentata in analisi politiche sulle vicende che animano i corridoi di Palazzo Zanca.

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