Aloe, pianta leggendaria
Dietro il suo aspetto umile e discreto, l'Aloe cela ciò che è stato definito un prodigio della natura.
L'aloe è una pianta grassa; esistono circa 325 specie di Aloe nel mondo con concentrazione dei vari principi attivi leggermente variabili. La pianta è diffusa generalmente nelle regioni aride degli Stati Uniti, dell'Asia, dell'Europa e dell'Africa. La Aloe “Vera” è una varietà della “Barbadensis” specie considerata una delle più ricche di proprietà benefiche e terapeutiche assieme alla “Arborescens” e alla “Ferox”. La pianta è conosciuta ed apprezzata, e viene coltivata per il suo prezioso succo che si trova all'interno delle foglie. Secondo le prime notizie che si trovano già nei papiri egizi, l'aloe veniva raccomandata per curare le infezioni della pelle e cicatrizzare le ferite. Cleopatra era solita massaggiarsi il volto con il gel di aloe per renderlo splendente.
Le notizie storiche di questa pianta ci dicono che veniva già usata dall'antico popolo Assiro-Babilonese, era presente nella cultura egizia, nella Magna Grecia e nella Roma Antica. Utilizzata presso i Maya, nel Nuovo Mondo e nel mondo contemporaneo, è giunta a noi mantenendo integro il suo potenziale curativo, celato dietro un lato mistico ed affascinante. Usata da oltre cinque lunghissimi millenni, solo negli ultimi decenni la ricerca scientifica ha permesso di focalizzare nel fogliame grasso più di 150 componenti attivi aventi un ruolo di primo piano nel migliorare notevolmente la qualità della nostra salute. Nel 1935 due medici del Maryland pubblicarono un loro studio sull'uso dell'Aloe Vera nel trattamento di radiodermatiti. Essi si imbatterono nella cura di una donna affetta da dermatite post-radioterapica clinica. Si sa che la tecnologia medica in quegli anni stava muovendo i primi passi, e che le dosi di radioisotopi somministrate per la cura di patologie cancerose non erano del tutto equilibrate; in questo modo sorgevano effetti collaterali non indifferenti, come estese ustioni a carico del sistema epiteliale. Usarono il gel ottenuto dalle foglie di Aloe e con grande stupore videro che solo dopo 24 ore i miglioramenti erano netti, e dopo alcune settimane la pelle era in avanzato stato di ricrescita fino alla completa guarigione, caso assolutamente incomparabile al decorso di pazienti affetti dallo stesso problema ma trattati diversamente. Poco dopo il Ministero della Sanità Americana, la famosa FDA, attestò definitivamente l'effettiva capacità dei preparati a base di Aloe.
Fu così che seguirono numerose ricerche tutte favorevoli alla considerazione farmaceutica e alla comunità medico-scientifica internazionale, ma la scoperta che consacrò definitivamente questa pianta nell'ampio panorama etno-medico, venne da un farmacista texano, Bill Coats, alla fine degli anni cinquanta. Questi riuscì a stabilizzare la polpa rendendo possibile la sua commercializzazione in tutto il mondo, senza più problemi ossidativi o di fermentazione. Nei successivi decenni furono eseguite notevoli ricerche sulle reali ed innumerevoli proprietà di questa pianta che può essere classificata, a giusta ragione, la regina delle piante terapeutiche esistenti sulla terra.
Le ricerche scientifiche hanno confermato l'azione cosmetica e terapeutica dell'aloe a livello cutaneo ma hanno evidenziato una nuova e più importante utilizzazione sistemica, cioè generale, con SOMMINISTRAZIONE ORALE – L'Aloe arborescens ha proprietà terapeutiche indiscutibilmente maggiori con un'alta percentuale di antrachinoni citoprotettivi ed antitumorali. Purtroppo il gel interno è quantitativamente minore del Vera per cui il suo costo lo rende improponibile sul mercato di massa se non giustificato da una reale necessità terapeutica.
La raccolta ed il processo produttivo rappresentano un aspetto importante per la valutazione qualitativa e terapeutica. Poche ditte si interessano direttamente di ciò, garantendo un ottimo prodotto, mentre la stragrande maggioranza acquistano il succo di dubbia qualità che offre economicità ma non la garanzia dei principi attivi. Molte ditte che producono ed esportano Aloe, attratte dal miraggio del facile profitto, pensano esclusivamente alla quantità prodotta ed alla economicità del processo produttivo, immettendo sul mercato prodotti che non possono essere accostati a quelli scientificamente validi; invadono il mercato con prezzi vantaggiosi danneggiando l'immagine terapeutica del vero Aloe. Tritando le foglie e fluidificando la polpa con calore o enzimi, alterano in parte la composizione chimica del succo. (segue il 18-8-2012)
Per contattare il dottor Di Prima, farmacista e naturopata, potete scrivere a: anticospeziale@virgilio.it