Accorpamenti ospedale di Patti, il sindaco Aquino chiede la revoca immediata del provvedimento
PATTI. Il sindaco di Patti Mauro Aquino lancia il grido di allarme sul provvedimento che accorpa ben quattro Unità ospedaliere del “Barone Romeo”. Medicina, Lungodegenza, Chirurgia generale e Chirurgia vascolare, svuotate così della loro piena operatività, vedranno ridotti i posti letto in nome dell'emergenza coronavirus. Aquino ora si rivolge quindi all'assessore regionale alla Sanità Ruggero Razza, al direttore generale dell'ASP di Messina Paolo La Paglia, al direttore sanitario della medesima Azienda Domenico Sindoni e a quello del “Barone Romeo” Eugenio Ceratti parlando anche a nome dei sindaci del Distretto socio-sanitario D30 e chiedendo l'immediata revoca del provvedimento. “Pur condividendo la necessità di garantire la piena operatività del Pronto Soccorso, a maggior ragione in un momento così difficile come quello che stiamo vivendo a causa dell'emergenza COVID-19 – dice Aquino – non ritengo che siano queste le soluzioni più indicate, neppure in via temporanea. L'emergenza epidemiologica non può infatti far passare in secondo piano né mortificare le ordinarie esigenze del territorio, che già dai prossimi giorni si tradurranno in un sensibile incremento di richieste di visite e accessi per patologie ordinarie finora trascurate proprio a causa dell'emergenza. Al contrario la problematica deve essere risolta, in via definitiva, mediante l'assunzione di personale medico da immettere immediatamente in servizio presso il Pronto soccorso. Perciò mi permetto sollecitare la Direzione generale e la Direzione sanitaria dell'Azienda affinché procedano, ciascuna per le proprie competenze, alla celerissima individuazione e alla conseguente contrattualizzazione del personale medico necessario a garantire la più piena ed efficiente funzionalità del Pronto soccorso consentendo così alla Direzione sanitaria di presidio l'immediata revoca del provvedimento di accorpamento delle Unità ospedaliere sopra indicate restituendo loro la piena operatività. La mancanza di personale medico non può essere, ancora una volta, la scusante per mortificare un territorio assai vasto e problematico e un polo ospedaliero già più volte fortemente penalizzato da poco lungimiranti scelte politiche”. Il primo cittadino rimane ora in attesa delle procedure di assunzione di tutto il personale medico necessario.