A Messina festa ma anche rivendicazioni contro l’omofobia

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Il presidente Arcigay Rosario Duca, il sindaco Renato Accorinti con una militante

E' stato un evento di festa e colore quello organizzato oggi dal circolo Makwan Arcigay di Messina in occasione della Giornata Internazionale contro l'omofobia.

A piazza Cairoli, c'era la comunità LGBT di Messina, ma anche l'Avis, diverse e artigiani con le proprie creazioni. Sul palco si sono alternati rappresentanti delle istituzioni e di gruppi di volontariato presentati da Dino Sturiale e Simona Di Pasquale.

In rappresentanza dell'Amministrazione Comunale è intervenuto l'Assessore alle Politiche Giovanili Filippo Cucinotta. “E' un momento bello -ha dichiarato. Ieri rappresentavo l'Amministrazione alla fiaccolata per la parrocchia di Galati che ha subito intimidazioni e per la prima volta da quando sono in Giunta mi sono sentito felice, ho sentito la bellezza di quel gesto. A distanza di poche ore, ho l'onore di essere qui e non sono io a parlare ma tutta l'Amministrazione Accorinti.

Voglio che sia solo questo, un momento di festa in cui le persone si incontrano e si abbracciano- ha dichiarato Cucinotta, portando i saluti dell'assessore Panarello, invitata alla giornata ma impossibilitata ad esserci”.

Di toni diversi l'intervento della docente universitaria Antonella Cocchiara, che ha sollecitato l'uditorio a diffondere sul web gli opuscoli informativi contro il bullismo e l'omofobia che sono stati ritirati dalla circolazione dal ministero della Pubblica Istruzione.

“Durante il governo Monti -ha spiegato la Cocchiara- il ministro Elsa Fornero, che aveva la delega alle Pari Opportunità, firmò un protocollo con l'istituto Beck attraverso l'UNAR (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali, ndr) per la realizzazione di 3 opuscoli da distribuire nelle scuole per il contrasto all'omofobia e al bullismo. Quest'anno, dopo la campagna del quotidiano Avvenire e la stigmatizzazione del cardinal Bagnasco, la diffusione di questi opuscoli informativi è stata bloccata con una circolare del ministro Stefania Giannini.

Ecco, se non vogliono che sia divulgato, lo faremo noi. Sono fatti molto bene, credetemi. Io stessa li pubblicherò sulla mia pagina facebook -ha concluso la docente”.

Sulla stessa lunghezza d'onda il sindaco di Messina Renato Accorinti, arrivato alla manifestazione di ritorno da Firenze.“Dobbiamo lavorare ogni giorno per cambiare la nostra vita -ha raccomandato. Dobbiamo risanare la nostra condizione economica ma questo non significa che dobbiamo comportarci come poveracci. E questa è una città spesso culturalmente povera, pensate che ancora stiamo qui a parlare di discriminazione. Ho detto ad Alfano che io voglio stare nel G8 dei diritti, non nel G8 basato sul Pil”.

Si sono susseguiti poi gli interventi delle associazioni che hanno aderito alla manifestazione.“Quanta diversità c'è in questa piazza. Il motto della nostra comunità terapeutica è Insieme si può. Ecco perché siamo qui” ha detto Annamaria Garufi consegnando al presidente di Arcygay Messina Rosario Duca un'icona realizzata dai ragazzi della comunità Lelat.

Mentre Saro Visicaro dell'Osservatorio Lucia Natoli ha ricordato un fatto di cronaca.“Forse non tutti ricordano che proprio a Messina nell'aprile 1995 un cittadino messinese, dichiaratamente gay, è stato brutalmente ucciso. Suggerisco di organizzare delle iniziative per ricordare ogni anno questa data”.

Ha risposto prontissimamente Duca: “Faremo di più. Vogliamo far riaprire il processo e vederci chiaro” lasciando poi spazio agli interventi del segretario provinciale di SEL Daria Lucchesi, della presidente del circolo Arci Thomas Sankara Patrizia Maiorana e di Renato De Luca del Circolo Comunisti Italiani di Messina.

Un clima di festa ma anche di rivendicazioni quello di piazza Cairoli, animata dalle voci delle associazioni che si battono per il rispetto dei diritti degli LGBT (lesbiche, gay, bisex e trans), ma anche dalla di un flash mob e dall'animazione di due drag queen. Ricordando che il problema dei diritti negati è innanzitutto politico.

“I partiti promettono e poi non fanno- ha polemizzato Rosario Duca. Ma noi non ci facciamo fregare più. Gay, lesbiche, trans sì, fessi no”.

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Francesca Duca

Ventinovenne, aspirante giornalista, docente, speaker radiofonica. Dopo una breve parentesi a Chicago, torna a preferire le acque blu dello Stretto a quelle del lago Michigan. In redazione si è aggiudicata il titolo di "Nostra signora degli ultimi" per interviste e approfondimenti su tematiche sociali che riguardano anziani, immigrati, diritti civili e dell'infanzia.Ultimamente si è cimentata in analisi politiche sulle vicende che animano i corridoi di Palazzo Zanca.

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