#LeFaremoSapere. Il promoter “energetico”

Lavoro lente d'ingrandimento“Che monotonia il posto fisso” dichiarò a inizio 2012 l'allora premier Mario Monti, aggiungendo poi che “i giovani devono abituarsi a cambiare”. Le parole del professore si sono rivelate quasi profetiche.

Dopo avere sostenuto ben quattro colloqui per altrettanti impieghi lavorativi, le speranze di poter smentire il nostro ex presidente del Consiglio si affievoliscono, giorno dopo giorno, le ambizioni pian piano si spengono, le motivazioni spariscono. La ricerca di un impiego diventa un lavoro vero e proprio, un'attività a tempo pieno, un pensiero che occupa una parte consistente della giornata.

Rientrato a casa al termine di un'ennesima ricerca infruttuosa, spendo diversi minuti su un portale internet dedicato.  I miei occhi sono catturati da questo annuncio: Si selezionano giovani ambosessi con età compresa tra i 18 e i 30 anni da inserire a vario titolo nell'ufficio Enel Energia a Messina centro. Si richiede spirito di sacrificio e propensione alla crescita e al guadagno immediato. Formazione retribuita, pagamento settimanale, alloggio aziendale“.

Rispondo e chiedo di fissare un colloquio pur sapendo che non avrò a che fare con Enel, non direttamente almeno. Dubito infatti che una società a partecipazione statale si affidi a dei siti di annunci per il reclutamento di personale o che Enel Energia non sia in grado di indicare esattamente le figure professionali ricercate.

I dubbi divengono certezze con l'arrivo della mail di risposta: “Egregio signor Minasi, siamo davvero molto interessati alla sua candidatura (chissà perché me l'aspettavo) vorremmo fissarle un colloquio conoscitivo nella nostra sede Will Power di Via XXXXX il prossimo lunedì alle 8:30, attendiamo sua conferma. Distinti Saluti XXXXXX”.

Non avrei preso contatto con Enel ma con Will Power. Con tutta probabilità una società esterna incaricata della . Poco male, ho già sostenuto colloqui simili, cosa può succedere di peggio? Confermo l'appuntamento.

L'indirizzo indicato corrisponde a un anonimo portone nel cuore del salotto buono messinese, insieme a me altre 6 persone dalla “candidatura interessante”. L'ufficio, nonostante le minuscole dimensioni, è molto curato: una reception all'ingresso corredato dalla postazione della segretaria, l'ufficio del manager che ha risposto alla mia mail e un'altra stanza alla quale, al momento, mi è precluso l'accesso.

Uno a uno, i candidati sono chiamati per sostenere il colloquio con il capo. Arriva anche il mio turno, presento il mio curriculum e inizio a raccontare le mie esperienze lavorative precedenti, le mie aspirazioni personali e professionali, i miei interessi e le mie passioni.

Dopo avermi ascoltato con attenzione il manager mi spiega per sommi capi di aver bisogno di inserire personale nella sua azienda, di cercare persone motivate (solo Bill Gates disse una volta di preferire i dipendenti pigri), energiche e determinate a raggiungere gli obiettivi.

Mi dice inoltre che il mio profilo sarebbe stato valutato e che avrei ricevuto una risposta in giornata. Poche ore più tardi ricevetti la telefonata promessa: avrei dovuto ripresentarmi in sede il mattino seguente alle 8 in punto per iniziare la formazione. Unico consiglio, l'abbigliamento elegante. Era fatta!

Il giorno dopo sono di nuovo lì pronto a godermi una giornata di lavoro. Una volta in ufficio la segretaria mi consegna un modulo da compilare e firmare. Nei fatti dichiaravo di essere consapevole che quella giornata di formazione non avrebbe impegnato me o l'azienda in un contratto di lavoro, che non sarei stato pagato e che sollevavo da ogni responsabilità l'azienda in caso d'infortunio. Non sentite odore di fregatura? Anche io! Ma ormai ero dentro e non potevo tirarmi indietro.

Dopo la firma sono affiancato a un responsabile che avrebbe provveduto alla mia formazione. Esauriti i convenevoli il ragazzo, appena 22enne, mi invita a prendere un caffè insieme. Al bar (per puro scherzo del destino lo stesso dove la EmGoldEx organizza i propri meeting) conosco altri potenziali colleghi.

Sono tutti ragazzi molto giovani, alcuni poco più che maggiorenni, quasi tutti in completo elegante, cravatta allacciata al collo e cartellina sotto braccio. Finita la colazione mi aspetto di tornare in ufficio, ma il mio tutor si dirige invece nella direzione opposta senza darmi alcuna spiegazione. Giunti alla biglietteria per gli aliscafi non posso trattenere la curiosità: “Dove stiamo andando?”. Il suo viso è indecifrabile: “A , dobbiamo recuperare l'auto aziendale”.

Ad attenderci dall'altra parte dello Stretto c'è l'auto aziendale. Un catorcio station wagon full optional. Non sono ancora le 10 e ho già voglia di tornare a casa. Il bolide malandato non sarà riportato a Messina, ma ci condurrà a Gioia Tauro, a 53 km dal punto di partenza.

Nella cittadina calabra osservo il mio mentore nel suo operato: suonare a ogni campanello e citofono disponibili, proporre contratti di fornitura elettrica per conto di Enel Energia “in esclusiva solo per i residenti di Gioia Tauro”, ricevere il suo no e ricominciare.

Alle 15 chiude il primo contratto, alle 15.30 ci imbattiamo in tre “non posso ricevere visite, sono agli arresti domiciliari” tutti di seguito e nello stesso condominio. Alle 17 e alle 18 altri due contratti, così possiamo finalmente rientrare in sede.

Sulla via del ritorno il tutor mi spiega il tipo di lavoro e mi imbecca le risposte per il questionario che il manager mi avrebbe sottoposto in sede. Supero “brillantemente” anche questa prova e sono invitato per il secondo giorno di formazione da svolgersi in sede e che mi impegnerà fino all'ora di pranzo.

Il mattino dopo sono di nuovo lì, stavolta potrò accedere alla stanza misteriosa, la stessa che non ho potuto visitare nei due giorni precedenti. In realtà è una semplice stanza, con una scrivania in un angolo, uno schermo sul lato opposto, un mobile e una fotocopiatrice. Il mistero semmai risiede in ciò che avviene al suo interno: musica a tutto volume e una piccola folla di promoter intenti a urlarsi in faccia l'un l'altro le varie promozioni.

Il motivazionale, già visto in un articolo precedente, è in voga anche presso questa azienda. Oltre alla musica a volume elevato c'è da aggiungere una pratica ancor più pittoresca. In un angolo della stanza noto infatti una bacheca alla quale sono affisse cravatte tagliate e il tutor mi spiega che si tratta di un gioco al quale deve sottoporsi chi scala i gradini gerarchici. Un rito iniziatico in piena regola.

Finito il rituale di galvanizzazione reciproca, i vari promoter si disperdono tra Sicilia e Calabria. Restano in ufficio la segretaria, il manager, il responsabile per la formazione e una ragazza, l'unica oltre me ad aver superato la selezione naturale del giorno prima.

Il tutor ci mostra un video che ci presenta la società: la King srl. Un momento, io ho letto un annuncio dove si cercava personale per Enel Energia, sono contattato da Will Power ma in realtà il tutto è gestito da King srl?

La King si presenta come una società che opera a livello nazionale (7 sedi, tutte al Sud) nella promozione per conto di terzi di nuovi prodotti e servizi. Ci presentano l'organizzazione della società (piramidale, ma che sorpresa) e i modi per far carriera al suo interno passando da promoter a tutor a manager a responsabile di filiale fino a divenire socio. Il tutto portando contratti su contratti mese dopo mese. Il video si conclude con una frase accattivante e alcuni effetti speciali molto banali.

Compito del nostro tutor oggi è spiegarci i metodi per avere successo in questo settore: fare leva su alcuni meccanismi psicologici basilari come la gelosia o il desiderio di esclusività, far capire al cliente che non sono i promoter ad aver bisogno di loro, ma sono i clienti ad aver bisogno dei promoter e altre perle simili.

Non resisto oltre, decido di saltare la parte relativa ai contratti e chiudere lì il periodo formativo. Stavolta a non avermi convinto è la serietà dell'azienda in questione, molto poco chiara sul tipo di impiego, molto poco chiara sul tipo di retribuzione. Il sistema di scatole cinesi che si è palesato con il filmato finale poi ha dato il colpo di grazia a tutti buoni propositi fatti fino a quel momento.

 

 

 

 

Roberto Minasi

Ritenuto per anni una leggenda metropolitana, è stato avvistato mentre tentava di intrufolarsi a Sicilians. Ce l'ha fatta. Gli esperti ritengono che la sua dieta sia composta da film, libri, musica e videogames. Il foglio bianco è il suo habitat naturale, dove si diverte a scorrazzare libero, tracciando segni che alcuni studiosi stanno tentando di decifrare. Si sconsiglia di avvicinarlo, potrebbe mordere.

Un pensiero su “#LeFaremoSapere. Il promoter “energetico”

  • 17 Giugno 2015 in 00:58
    Permalink

    Ciao roberto, ho fatto oggi un colloquio con la King srl a Messina. Mi hanno chiesto di venire dopodomani mattina per le selezioni, non mi hanno chiesto però di vestirmi elegante ma solo di essere vivace agli okki del selezionatore. Mi è stato detto di non essere una vendita porta a porta ma solo su appuntamenti su messina e provincia. Stipendio fisso e giornate prova con tutor pagate dopo la selezione. Insomma sembra qualcosina di diverso ma mi posso fidare, non voglio perdere nemmeno un minuto a 40 anni a suonare a campanelli neanche per prova. Hai qualche informazione in merito a questa nuova selezione di King srl? Grazie

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