#Sicilia. Confindustria, i 5 Stelle contro il commissario della struttura di Siracusa
Una nomina passata in sordina, che però non è sfuggita al Movimento 5 Stelle. Dito puntato contro il messinese Ivo Blandina, ex presidente di Confindustria Messina e vicepresidente di Confindustria Sicilia, da dicembre commissario della struttura di Siracusa e rinviato a giudizio l'1 ottobre 2013 nell'ambito di un'inchiesta per truffa alla Regione Sicilia.
Nomina arrivata dopo che l‘ex presidente Francesco Siracusano è stato dichiarato decaduto dal Collegio dei Probiviri perché aveva provocato “un'insanabile oggettiva distonia” (termine medico che indica un'alterazione del tono muscolare o dell'equilibrio neurovegetativo, ndr) dello Statuto e del Codice Etico. Pare infatti che Siracusano abbia speso troppo e appoggiato l'avvicendamento di incarichi tra due dipendenti.
E visto che anche il presidente di Confindustria Sicilia Antonello Montante è indagato, ma lui per concorso esterno in associazione mafiosa dopo le accuse di ben 5 pentiti, secondo il Movimento 5 Stelle ce n'è d'avanzo per una levata di scudi.
“A Confindustria evidentemente hanno perso la bussola -dichiarano i parlamentari ARS. Indagati e imputati ai vertici stanno diventando una preoccupante e pericolosa costante”.
“Siamo al ridicolo e oltre -commenta il deputato M5S Giancarlo Cancelleri. E' una notizia cui si stenta persino a credere.
Anche se, ad onor del vero, negli ultimi tempi l'etica di Confidustria lascia parecchio a desiderare visto che continua a mantenere ai vertici regionali Montante, attualmente indagato per mafia.
Sarebbe stato opportuno e doveroso un suo passo indietro a tutela dell'immagine dell'organizzazione e dei suoi iscritti. Non solo il passo indietro non è arrivato -conclude Cancellieri- ora arriva questo enorme scivolone da Siracusa. A questo punto, non sappiamo cos'altro aspettarci”.
Blandina, così come richiesto dal sostituto procuratore Diego Capace Minutolo e disposto dal GUP del Tribunale di Messina Salvatore Mastroeni, è stato rinviato a giudizio con l'amministratore della Blue Dream srl Nino Giordano, il fratello di quest'ultimo Giacomo e i loro soci Stefano Costa e Martino Bianco.
Diversi anni fa alla Blue Dream fu concesso un finanziamento regionale di 552 mila euro per l'acquisto di 24 piccoli natanti da utilizzare per il trasporto dei turisti e promuovere l'immagine della Sicilia all'estero.
Ma con il mezzo milione di euro fu invece rilevato uno yacht di lusso, il Cinzia, che gli inquirenti ritengono sia stato utilizzato per lo più per gite private con amici e parenti.
Stando all'accusa Blandina, in quanto amministratore della Comet srl, la società che gestisce il porticciolo Marina di Nettuno, avrebbe fatto stipulare un contratto quinquennale nel quale come il luogo di ormeggio dello yacht figurava Messina invece di quello reale Milazzo.
Coinvolto nell'inchiesta anche un funzionario di Mediocredito Italiano, Antonino Leanza, che ha scelto il rito abbreviato.