Dopo una complessa indagine, svolta dagli agenti di Polizia del Commissariato di Pachino, si è fatta luce sull'omicidio di Paolo Forestieri. Sono scattate le manette per tre giovani accusati di concorso in omicidio. Forestieri sarebbe stato ucciso sabato scorso davanti un ristorante di Portopalo di Capo Passero per dissidi tra bande rivali sul controllo del territorio.
Alle prime ore del mattino sono stati sottoposti a fermo di indiziato di delitto tre giovani, tutti con precedenti di Polizia, per il reato di concorso in omicidio premeditato nei riguardi di Paolo Forestieri, nato a Noto il 19 agosto del 1990, concorso in tentato omicidio nei confronti della madre e detenzione e porto illegale di fucile. I tre, tutti pachinesi, sono i 22enni Luca Matarazzo ed Enrico Dimaiuta e il 23enne Fabrizio Di Pasquale.
Le indagini sono state svolte dalla Polizia di Stato in stretto rapporto con la Procura di SR nella persona del sostituto procuratore Salvatore Grillo.
Il 28 marzo Forestieri, verso le 22 e 40, si era recato a bordo di una fiat punto di colore bianco, guidata dalla madre, presso la Taverna dei due Mari, in via Maucini, dove si svolgeva un concerto neomelodico e la festa di compleanno della convivente. Sceso dall'autovettura è stato colpito con arma da fuoco da tre giovani che sono fuggiti a bordo di un'auto. La madre sentiti gli spari corre in soccorso del figlio. Il figlio trasportato d'urgenza in autoambulanza muore, mentre la donna, colpita di striscio da schegge di vetro, è colta da malore e trasportata all'ospedale di Noto dove è dimessa subito dopo.
Le indagini scattano immediatamente e dalle immagini tratte dagli impianti di video sorveglianza della zona, sono emersi dettagli preziosi per risalire alla individuazione dei tre presunti colpevoli. “L'evoluzione investigativa – spiegano dalla Questura di Siracusa – conduce gli inquirenti a risalire alla Toyota Yaris utilizzata per compiere l'omicidio e ai presunti assassini, che messi dinanzi alle evidenze confessano l'accaduto”.
Alla presenza del sostituto Grillo, nonché del personale di Polizia di Pachino e dell'Avvocato delle parti, sono ripercorsi tutti gli eventi di quella serata fino al tragico epilogo. Alla base del gesto, l'astio tra gruppi rivali e la contesa del monopolio dell'attività criminosa sul territorio pachinese. Sono ancora in corso ulteriori indagini al fine di riscontrare aspetti d'interesse ed acquisire ulteriori elementi di prova.
Laureato in Giornalismo all'Università degli studi di Messina. Si occupa a tutto campo della sezione sportiva di Sicilians, con un occhio di riguardo verso il calcio nostrano. Vi racconterà di tutto e di più sull'ACR Messina e sul panorama sportivo regionale.