Tra confusione e lacerazioni il PD di Messina spera nella Befana
Sono lontani i tempi delle folle oceaniche del PD di Messina al Royal Palace per gli auguri di fine anno di francantonio genovese e Franco Rinaldi.
Nonostante lo scongelamento del segretario provinciale Basilio Ridolfo, nel Partito Democratico la situazione rimane più che paludosa.
Qualcuno si aspettava la riorganizzazione dei Circoli, qualche altro l'azzeramento del vecchio e l'avvio del nuovo tesseramento, altri ancora la definizione di una linea politica chiara e lo sviluppo di iniziative. Pochissimi, però, sono i regali sotto l'albero dei democratici messinesi.
L'istituzione di due coordinamenti, uno per la provincia e uno per il capoluogo, non pare avere prodotto sin qui i risultati sperati, anche se nelle sue ultime uscite Ridolfo racconta di un partito che si è rimesso in moto da ottobre. La percezione che si ricava da alcuni passaggi è invece di totale scollamento e poca coordinazione.
A Messina il gruppo consiliare del Comune spesso vota in maniera non uniforme anche su provvedimenti di natura strategica, vedi Piano di Riequilibrio. In alcuni grossi centri la situazione non è meno complicata. Per esempio a Milazzo, dove si attendono le primarie per la scelta del candidato sindaco in un clima abbastanza avvelenato, o a Barcellona, dove si dovrebbe infine arrivare all'elezione di un coordinatore unico dopo anni di divisione.
Pare di trovarsi in un'eterna partita a scacchi interna, che però rischia di allontanare il PD dagli spazi di azione politica. Non è un caso che a Messina e Barcellona, di fronte alle esperienze civiche di Accorinti e Collica, si passi dalla disponibilità a collaborare a ipotesi di mozioni di sfiducia.
Uno stato confusionale che non evita ad alcuni spezzoni del PD di cercare spazi e collocazioni. Così, nelle manovre seguite al rimpasto del Crocetta Quater, Maurizio Ruggeri, consigliere comunale a Piraino e vicino al deputato Filippo Panarello, pare in procinto di entrare nel Gabinetto dell'assessorato al turismo a Palermo.
Dovrebbe entrare nello staff del sottosegretario al MIUR Davide Faraone il messinese Filippo Cangemi, renziano della prima ora e vicino al duo Alessandro Russo-Francesco Palano Quero. In Area Dem, dove invece sono confluiti i democratici di osservanza genovesiana, il quadro è in evoluzione, con Felice Calabrò che prova a svolgere una funzione di leadership a scapito di Teodoro Lamonica, uomo di Peppino Lupo per la provincia.
Nuova collocazione per il gruppo di Peppe Grioli. L'ex segretario cittadino e molti componenti la sua segreteria hanno avviato rapporti con il capogruppo del PD al Parlamento nazionale Roberto Speranza, leader di Area Riformista. Per i democratici, perso l'appuntamento con i regali di Natale, non resta che sperare nella Befana.