#Messina. Il PdCI ad Accorinti: “Hai tradito le speranze della città, dimettiti”

PdCI_2004.svgIl 26 2013 li ha incontrati e ascoltati, poi li ha definiti il quarantunesimo consigliere comunale. Ma alle parole non sono seguiti i fatti e oggi il PdCI di  Messina chiede le dimissioni del sindaco Renato Accorinti.

“Sono trascorsi oltre 13 mesi da quell'incontro e da allora, nonostante gli impegni programmatici assunti con le forze che lo hanno sostenuto e con la cittadinanza e rinnovati in quella sede -denuncia la federazione provinciale del PdCI- Accorinti ha tradito le speranze di rinnovamento che i messinesi avevano riposto nella sua elezione:  un evento di discontinuità politica con il passato.

La sua azione politica e amministrativa si è rivelata solo una grande delusione. Il suo governare non è stato coerente né con la carta d'intenti sottoscritta e presentata alla città né con la sua storia e il suo impegno politico di uomo di lotta per la legalità e la giustizia sociale.

Pur riconoscendogli l'onestà personale e intellettuale che sempre lo hanno contraddistinto, non abbiamo visto il coraggio di scelte politiche e amministrative che avrebbero creato una netta rottura con  il passato”.

Ad Accorinti il PdCI rimprovera “l'ostinazione nel non voler dichiarare il default del Comune di Messina, scaricando il peso della cattiva gestione economica passata sui cittadini, senza cercare le ragioni di quei disastri determinati dalle precedenti Amministrazioni. Di fatto, tutela il passato di quelli che c'erano prima dal giudizio della magistratura.

Il fallimento delle politiche della viabilità, della gestione dei servizi sociali, dei rifiuti, della sanità (e l'elenco potrebbe continuare) sono sotto gli  occhi dei cittadini. La favola della comunale è ormai leggenda metropolitana, ma quello che indigna i messinesi, ormai stanchi e disillusi, è la mancanza di coraggio o la precisa volontà di salvaguardare quelli di prima per non essere messo in minoranza in Consiglio comunale”.

Molte le occasioni perdute per il PdCI. A partire dalla mancata costituzione come parte  civile rispetto a quanto avviene nel porto di Tremestieri denunciando tutto in Procura o emanando ordinanze legalmente inattaccabili.

Non crediamo vi sia alcuna spinta evolutiva o rivoluzionaria nell'Amministrazione Accorinti -conclude la federazione provinciale del PdCI. Temiamo  in un'involuzione gattopardiana e che questa politica sia condivisa da coloro che c'erano prima”.

Elio Granlombardo

Ama visceralmente la Sicilia e non si rassegna alla politica calata dall’alto. La “sua” politica è quella con la “P” maiuscola e non permette a nessuno di dimenticarlo. Per Sicilians segue l'agorà messinese, ma di tanto in tanto si spinge fino a Palermo per seguire le vicende regionali di un settore sempre più incomprensibile e ripiegato su se stesso. Non sopporta di essere fotografato e, neanche a dirlo, il suo libro preferito è “Conversazione in Sicilia” di Elio Vittorini.

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