Preferisce il sesso di gruppo, la Cassazione dà ragione alla moglie

Succede. Alcuni anni di matrimonio, poi la noia prende il sopravvento e si cercano emozioni dimenticate. A Messina è accaduto a una coppia come tante altre.

Giuseppe C. chiede alla moglie Giovanna di lasciare perdere il sesso tradizionale e le chiede di farlo in gruppo con altre persone. Indignata, lei rifiuta e chiede la separazione.

La vicenda, come racconta l', finisce alla Suprema Corte, che nella sentenza 22084 la addebita al marito, che ha perso l'interesse sessuale nei confronti della moglie. Al punto da sottrarsi del tutto “ai doveri nascenti dal matrimonio” preferendo invece “una diversa tipologia di vita sessuale”.

La Cassazione condivide la sentenza della Corte di Appello di Messina, che ha attribuito a Giuseppe C. la fine del matrimonio, visto che che a suo carico c'erano “elementi univoci e concordanti”. A incastrarlo, l'uso del telefono di Maria F., “nel quale erano state rinvenute foto di scene erotiche che la coinvolgevano insieme a varie persone”.

Anche se l'uomo “non aveva mai negato di avere, ad un certo punto della convivenza coniugale, perso interesse nei confronti” della moglie, avere sostenuto che le prove a suo carico erano “generiche e non provate” non è stato sufficiente per evitargli l'addebito della separazione. Magra consolazione per la ex, cui non è stato riconosciuto il diritto all'assegno di mantenimento.

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