Via libera del Consiglio comunale al Piano di Riequilibrio
Dissesto scongiurato. Almeno per il momento. Con 23 voti favorevoli, 4 contrari e 6 astenuti alla mezzanotte del 2 settembre il Consiglio comunale ha dato il via libera al Piano di Riequilibrio 2013-2022 predisposto dall'amministrazione Accorinti.
“L'alternativa era che l'Aula presentasse una delibera per dichiarare il dissesto -spiega l'udc Franco Mondello– e non ce la siamo sentita. In ogni caso, ancora una volta questa amministrazione ha dimostrato di non essere all'altezza.
Hanno avuto 8 mesi per presentarci il piano e ce lo hanno fatto approvare in fretta e furia. E sia chiaro che abbiamo dato lo sta bene al documento, non certo all'amministrazione”. In ogni caso, l'esecutivo ha dovuto incassare il no del III e del IV Quartiere e l'astensione delle altre 4 Circoscrizioni cittadine.
La seduta era stata fissata per le 19, ma è iniziata intorno alle 22 perché fino all'ultimo è stato necessario confrontarsi con i dirigenti di Palazzo Zanca. Pochissimo il tempo a disposizione, perché il Piano doveva essere votato entro la mezzanotte. E così è stato.
A tranquillizzare i consiglieri che lo hanno approvato (Carlo Abate, Piero Adamo, Pio Amadeo, Elvira Amata, Andrea Consolo, Giovanna Crifò, Nicola Crisafi, Nicola Cucinotta, Carmelina David, Daniela Faranda, Libero Gioveni, Rita la Paglia, Franco Mondello, Francesco Pagano, Pierluigi Parisi, Mariella Perrone, Ivana Risitano, Mario Rizzo, Nora Scuderi, Donatella Sindoni, Fabrizio Sottile, Giuseppe Trischitta e Daniele Zuccarello) la relazione positiva del Collegio dei Revisori dei Conti del Comune di Messina.
Che invece non è bastata agli astenuti (Emilia Barrile, Carlo Cantali, Claudio Cardile, Paolo David, Giuseppe Santalco e Benedetto Vaccarino) e ai contrari (Simona Contestabile, Nina Lo Presti, Antonella Russo e Gino Sturniolo). Tra le assenze è spiccata soprattutto quella del capogruppo di Cambiamo Messina dal Basso Lucy Fenech
Tutti i consiglieri che hanno preso la parola hanno contestato la mancanza di condivisione del Piano di Riequilibrio da parte dell'amministrazione Accorinti, cui hanno rimproverato la corsa folle contro il tempo, che di fatto non ha permesso una reale valutazione di un'ipoteca sulla città lunga 10 anni. Il primo è già passato, coraggio.