Anche il sindaco Accorinti sul molo ad accogliere i profughi

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Foto Dino Sturiale

L'applauso è liberatorio. E' l'imbrunire, sono appena arrivati a Messina e il peggio se lo sono lasciato alle spalle. Sono i 361 profughi che il ministero dell'Interno ha inviato in città.

La sosta dovrebbe essere temporanea e in mancanza di alternative la Prefettura, dopo essersi consultata anche con l'ASP 5 durante la riunione di ieri mattina, ha deciso di riaprire la struttura del PalaNebiolo.

Intanto iniziano le operazioni di controllo sanitario in una tenda allestita sul molo e via,  via i profughi sono fatti salire sul pullman che li porterà nella cittadella sportiva dell'Annunziata.

Sul molo ad aspettarli anche il sindaco di Messina Renato Accorinti e l' alla Protezione civile Filippo Cucinotta. Ci sono anche i soliti buoni di professione e c'è chi espone uno striscione nel quale c'è scritto “No tendopoli, sì accoglienza solidale”.

Peccato che nessuno spieghi come un Paese disastrato come il nostro possa fronteggiare con le sole proprie forze gli sbarchi di migliaia di persone, che inevitabilmente con la buona stagione si intensificheranno, e come si esplichi un'accoglienza solidale mentre l'Europa, ancora una volta, sta a guardare. E a guardare c'è anche un giovanissimo venditore di rose, che osserva la nave, i profughi e, forse, confronta la sua storia con la loro.

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