Il messinese Alessandro Rizzo presidente di Confapi Sicilia
Nuova era per Confapi Sicilia con il neo presidente Alessandro Rizzo. Imprenditore messinese del settore edile, classe 1975, sposato e con due figli, Rizzo è da sempre in prima linea contro alla mafia e per l'affermazione dei principi della legalità. Una lotta che ha pagato in prima persona con un grave attentato nel novembre del 2009.
Dopo la presidenza di Confapi Messina nel 2012, il neo presidente ha ricevuto da Confapi nazionale il mandato a rappresentare in Sicilia l'associazione delle piccole e medie imprese italiane, fondata nel 1947.
Nei giorni scorsi Rizzo, imprenditore di terza generazione, ha costituito la PMI Sicilia, associazione piccole e medie imprese della Sicilia insieme a un gruppo di imprenditori isolani.
Accanto a lui il nuovo Consiglio Direttivo composto da Luigi Cucurullo (vicepresidente vicario, Luigi Cucurullo Società Agricola uni personale srl), Giampiero Carcione (vicepresidente tesoriere, Sail's Timesoc. Coop.) e i consiglieri Marco Vadalà Bertini (Mirea srl), Santo Pinelli (P-Service srl), Umberto Urbano (Miscela d'oro Spa), Giovanni Sofi (Euroresidence srl) e Santi Smedile (CO.IND. srl). Ma tra i fondatori di PMI Sicilia ci sono anche gli imprenditori Giancarlo Di Liberto (Acacia srl), Alessandro Puglia (Phoenix) e Antonio Barbaro (OL.SA. srl).
“Le piccole e medie imprese sono la spina dorsale del sistema produttivo nazionale -spiega Rizzo- e questo è ancora più evidente in Sicilia, dove i grandi insediamenti industriali, oltre a essere davvero pochi, non hanno dato le risposte che ci si aspettava in termini di occupazione e di messa in moto e rafforzamento dell'economia dell'Isola.
Confapi è nata quasi 70 anni fa proprio per tutelare le piccole e medie imprese italiane. Le grandi aziende sono poche e oltre il 95% delle imprese italiane rientra tra le PMI. E questo è ancora più vero in Sicilia, dove la tradizione familiare nelle aziende è ancora fortissima”.
Già quando era alla guida di Confapi Messina Alessandro Rizzo ha più volte dichiarato di voler puntare molto sulla rappresentatività degli interessi delle imprese più che sui servizi spiccioli agli associati.
“La liberalizzazione dei servizi è una realtà da almeno un decennio -chiosa Rizzo- e non ha alcun senso sprecare risorse e tempo per ottenere, che so, uno sconto sulla telefonia o sui voli aerei piuttosto che sui buoni pasto, quando sono le aziende stesse che abbattono i costi per fidelizzare le aziende. Ritengo molto più utile lavorare sulla rappresentatività, creando una reale lobby nel senso più nobile del termine che riesca a tutelare le nostre associate sui problemi che ci impediscono di lavorare bene, a partire dal costo del lavoro e dalla burocrazia paralizzante e, in Sicilia, dalle carenze infrastrutturali”.
Con Rizzo e il suo nuovo Consiglio Direttivo Confapi Sicilia inizia un nuovo ciclo e l'invito rivolto alle PMI isolane è quello di aderire per avere maggiore forza ai tavoli di concertazione.
“In un momento di crisi la prima cosa che un'azienda elimina sono i costi dell'associazionismo -conclude il neo presidente- e per questo stiamo già studiando formule di ingresso in Confapi Sicilia che siano allettanti anche per le imprese con problemi economici”.