Dal Consiglio comunale l’elenco delle richieste a Crocetta

Emilia Barrile
La presidente del Consiglio comunale Emilia Barrile

Nove punti programmatici per il rilancio della città. A presentarli al presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta per conto del Consiglio comunale la presidente Emilia Barrile e una delegazione di consiglieri.

La nota inizia richiamando all'ordine lo smemorato Crocetta, troppo spesso dimentico di quanto debba la propria elezione a Messina e soprattutto al Partito Democratico, nelle cui file la Barrile è stata eletta.

“Il Consiglio -scrive la presidente- che per la maggior parte dei presenti ha contribuito alla sua elezione a presidente della nostra Regione, condividendo il suo programma di sviluppo per la Sicilia, oggi nella sua interezza coglie l'occasione della sua presenza per manifestarle in maniera unitaria alcune tra le principali e più urgenti problematiche della nostra città”.

Poi il secondo colpo di fioretto, pericolosamente vicino ad una sciabolata, quando la Barrile sottolinea che “già da tempo lei si è fatto carico di recepire le istanze che sia il Consiglio che la precedente Amministrazione le avevano evidenziato per contribuire finanziariamente al risanamento del bilancio comunale. A tal fine, lei stesso aveva individuato come possibile soluzione un contributo finanziario di 40 milioni di euro (poi sceso a 33, ndr) di cui in atto non abbiamo alcun riscontro.

Oggi, tutti i capigruppo consiliari e l'intero Consiglio le chiedono un'ulteriore attenzione verso le problematiche di natura socio-economica che stanno mettendo in ginocchio in modo irreversibile la nostra città, con preoccupante calo dell'occupazione, soprattutto giovanile. Questa città da sola non può risorgere. Per questo l'odierna presenza è l'occasione migliore per richiamare la sua attenzione sui principali interventi di cui la città ha estremo bisogno”.

E qui inizia l'elenco dei 9 punti programmatici che il Consiglio comunale sottopone alla Giunta regionale e per i quali servono urgenti interventi economici. Primo punto, neanche a dirlo, “il riavvio del risanamento edilizio della città di Messina, mediante la definitiva scomparsa delle baracche, attraverso un rifinanziamento della legge sul Risanamento che tenga conto anche di nuove tipologie di edilizia residenziale pubblica”.

E ancora: “il potenziamento dei pubblici nell'area dello Stretto con un intervento della Regione volto a supplire alla carenza della flotta statale e ciò per incentivare la conurbazione dell'Area dello Stretto anche per poter assorbire i lavoratori dell'ex Ferrotel, che da tempo attendono risposte concrete dalla Regione”.

Il Consiglio comunale di Messina chiede anche “particolare attenzione alla tutela del territorio sotto il profilo idrogeologico, completando i lavori di Protezione civile nelle zone particolarmente a rischio, salvaguardando tutte quelle famiglie duramente colpite dall'alluvione del 2009 che ancora vivono in condizioni di grave disagio, il rilancio delle strutture di sanità pubblica presenti in città, evitando ulteriori dismissioni o smantellamenti, e rivolgendo una particolare attenzione all'ex ospedale Margherita e al Piemonte-Papardo, soprattutto per quanto riguarda i servizi di prima assistenza alla cittadinanza come quello del punto nascite, la riconsiderazione e valorizzazione del ruolo della sanità privata, che in città svolge un ruolo fondamentale in tema di primaria assistenza territoriale ai cittadini e che, se non adeguatamente supportata, corre il rischio di creare ulteriore disoccupazione tra gli operatori sanitari, la valorizzazione dell'area metropolitana di Messina in un'ottica di riorganizzazione del sistema degli Enti locali, il consolidamento del contributo finanziario (così come disposto dalla legge istitutiva 4 del 1995) dell'EAR Teatro di Messina per riavviare le politiche culturali, comunali e provinciali, dando pari dignità al teatro Vittorio Emanuele rispetto agli altri teatri siciliani, la destinazione di fondi regionali ed europei per la riqualificazione dell'area Falcata per farla diventare un polo di sviluppo economico e la valorizzazione dell' Fiera, tramite la sua allocazione in un posto più idoneo, per procedere al rilancio dell'attività fieristica, con il contestuale riassorbimento del personale, in atto in forza all'Ente, e privo, da svariati mesi (i mesi sono 21, ndr) della legittima retribuzione”.

Fin qui le richieste. Alcune vaghe (area metropolitana e trasformazione della Zona Falcata in un polo di sviluppo economico), altre, come quelle inerenti l'Ente Teatro o la legge sul Risanamento, molto più precise. Visto che a Messina Crocetta non è famoso per le promesse mantenute, per vedere la concretizzazione di queste richieste si può solo aspettare.

La nota si conclude sostenendo che c'è la “certezza che le nostre istanze saranno tenute in debita considerazione dalla Giunta di governo conoscendo, tra l'altro, la sua sensibilità e la conoscenza del territorio messinese, che ormai lo considera come suo figlio adottivo”.

Passaggio quest'ultimo, anche alla luce dei commenti non troppo benevoli sul presidente della Regione che oggi hanno riempito i social network, sul quale è meglio glissare.

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