Senza casa, Accorinti a Palermo per i fondi

Occupazione senza casa 1
Foto Dino Sturiale

Da ieri occupano Palazzo e avvertono: da qui non ci muoviamo se non ci date delle risposte.

E questa mattina il sindaco Renato Accorinti è andato a Palermo non solo per altri impegni già fissati, ma anche per cercare i fondi necessari per realizzare case per chi non ne ha.

“Non vi abbandono” ha promesso alle tre famiglie che presidiano il corridoio del primo piano del Comune di Messina.

“Dal sindaco Accorinti siamo andati un paio di giorni fa -racconta Giusi D'Arrigo, tre figli e uno sfratto- quando abbiamo scoperto che il bando per l'assegnazione delle case d' a chi è in difficoltà economiche, per il quale abbiamo presentato la domanda il 15 marzo scorso, è stato annullato perché hanno deciso di fare ulteriori controlli per evitare gli imbrogli che si sono verificati in passato.

Lui ci ricevuto e ci ha detto che non poteva fare nulla e che ci saremmo dovuti rivolgere all'Ufficio Risanamento. Cosa che abbiamo fatto. Là però un funzionario del C0mune, il dottor Bruno, ha dichiarato che l'unico che può fare qualcosa per noi è il sindaco. Siamo tornati da Accorinti, che ci ha detto di indicargli chi è il funzionario che ha fatto questa dichiarazione per poter parlare con lui e vedere come risolvere il nostro problema. Lo abbiamo fatto e quando siamo tornati all'Ufficio Risanamento abbiamo scoperto che se ne è andato in ferie. A quel punto ci siamo infuriati e abbiamo deciso di venire qui in Comune. E sia chiaro che non ce ne andremo fino a quando non ci daranno delle risposte.

Qui c'è una famiglia con un di 10 mesi che vive in un garage senza servizi igienici. Fanno bene a fare dei controlli, ma perché dobbiamo andare di mezzo noi che abbiamo davvero bisogno?”.

Settecento le domande presentate a marzo per il bando poi annullato. L'Ufficio Risanamento aveva garantito che entro un mese sarebbe stato in grado di predisporre una graduatoria e dare delle risposte. Che però non sono ancora arrivate anche a causa di chi per anni ha speculato sul concetto di welfare. A pagare, come sempre, i più deboli.

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