La sfida degli scout messinesi ai candidati a sindaco
Lasciare il modo un po' migliore di come lo si è trovato. Questa l‘essenza del vivere secondo la formazione educativa dello scoutismo, il cui fine è la formazione del buon cittadino.
Ecco che in piena campagna elettorale, gli scout messinesi hanno incontrato i candidati a sindaco per esporre, nello stile che li contraddistingue, le proposte per migliorare Messina.
Tantissime e variegate le idee, raccolte negli ultimi mesi tra i ragazzi più grandi del movimento con l'aiuto dei capi. Dal recupero della ex Sanderson, alla realizzazioni di parcheggi strategici per liberare le strade dalla sosta selvaggia.
Per passare dal bike e car sharing all'introduzione dei semafori intelligenti per regolare i flussi del traffico. E ancora: il recupero di Forte Castellaccio e della fiera e la trasformazione del centro storico in area pedonale. I giovani scouts hanno ricordato ai grandi della politica le difficoltà economiche che moltissimi cittadini stanno vivendo e l'importanza di tutelare i settori dei servizi sociali, della sanità e della cultura.
I candidati, che in questa fase di campagna elettorale hanno più l'abitudine di esporre i propri programmi, sono stati così invitati a fare un giro tra le idee dei giovani da sempre impegnati sul territorio con spirito di servizio.
“Uno dei nostri strumenti è lo scouting – ha spiegato Andrea Mazzù, Responsabile della Zona dello Stretto. Si tratta di un atteggiamento verso l'ignoto che noi, come scouts, affrontiamo con avventura e ottimismo. Quello che vi chiediamo è di fare lo stesso, ma soprattutto di essere testimoni per i giovani della nostra città. E' fondamentale creare senso di appartenenza ad una comunità affinché si lasci il mondo un po' migliore di come lo abbiamo trovato”.
Estremamente positivi i commenti dei candidati al lavoro fatto dagli scouts messinesi. “Sono colpito dal lavoro incredibile fatto dai capi e dai ragazzi che hanno dimostrato capacità critica e realismo. C'è la voglia di cambiare – ha detto Alessandro Tinaglia di reset!”.
Mentre il candidato del PDL Enzo Garofalo ha sottolineato la vicinanza delle idee con quelle dei collaboratori che lo hanno aiutato a stilare il proprio programma.
“Sono riconoscente per questo incontro – ha dichiarato Garofalo. Ho ascoltato le vostre proposte e ci sarebbero tante altre cose che si possono fare, ma la cosa fondamentale è rieducare se stessi, io parto da me, per far sì di dare un decoro alla città”.
Felice Calabrò, che ha fatto in tempo ad intervenire prima di andar via per aprire la campagna elettorale in Fiera, ha sottolineato alcuni punti. “Occorre favorire il partenariato tra pubblico e privato perché ci sia qualcuno che investa sul trasporto pubblico- ha spiegato il numero uno del centrosinistra”.
Ricorda il proprio impegno nell'associazionismo Maria Cristina Saija. “Mi avete emozionata -ha dichiarato la candidata del Movimento 5 Stelle. Non c'è molta differenza tra me e voi perché abbiamo iniziato con la sensazione di sdegno. Ma se questo sdegno non è canalizzato in progettualità, diventa inutile”.
Di associazionismo parla anche Gianfranco Scoglio che però contraria gli scouts sul tema dei Rom a Messina. “Io sarei l'orco che ha distrutto Messina -ha dichiarato sarcasticamente. L'orco che ha realizzato Forte Ogliastri e Santa Maria Alemanna. Ho lavorato tre anni per il Piano Giovani. Io mi sono occupato dello sbaraccamento dei nomadi quando tutti se ne sono lavati le mani, associazioni comprese”.
Dichiarazione che ha scatenato la platea, che poco prima si era accesa con le parole di Renato Accorinti. “Il vostro lavoro è straordinario. Vi chiedo la partecipazione. A me interessa la direzione, non ho paura della distanza e della fatica. Per me l'appuntamento è dopo le elezioni, quando ci impegneremo insieme perché è con l'incontro che cambia la vita della gente”.
Un evento insolito quello degli scouts, ma che certamente ha dato la possibilità a tanti ragazzi di ritagliarsi uno spazio nel dibattito politico, nella speranza che il vincitore ne colga la ricchezza.