Differenziata, l’odissea di chi ama l’ambiente
La realtà però è diversa. Se prendiamo in considerazione la giornata-tipo di un cittadino che ha deciso di effettuare la raccoltà differenziata, non tutto è così semplice. Prendiamo in esame due centri, Tremonti e Gravitelli. Arrivati nel primo, bisogna scaricare il materiale differenziato raccolto all'interno della struttura dove gli operatori devono pesarlo, registrarlo al computer e rilasciare la ricevuta che servirà per detrarre dallo stipendio la quota sulla tassa della spazzatura. Peccato però che i contenitori per la raccolta siano dotati di aperture troppo piccole per inserire tutto il materiale accumulato e si sia costretti ad inserire i rifiuti poco alla volta.
E a Gravitelli le cose non è che vadano meglio. Il punto di raccolta è diviso in più settori: in una prima zona si pesa il materiale, poi lo si deve scaricare dalla propria macchina e portarlo all'interno, dove sarà pesato o los i peserà da soli. Ma se si ha a che fare con rifiuti pesanti visto che la bilancia è distante dal luogo di arrivo, l'operazione non è semplice. Superata anche questa fase, tutto deve essere registrato al computer, che però è rotto e, com da copione, la ricevuta non può essere rilasciata.
Ma la di là della perdita di tempo, diversamente da quanto succede a Tremonti (dove si può portare di tutto) nella struttura di Gravitelli si raccoglie solo materiale in PET e PVC. Fatto questo decisamente insolito, visto che nei centri la raccolta dovrebbe riguardare tutte le tipologie di rifiuti. E se a questo si aggiunge che la pubblicità fatta è insufficiente e che quasi tutto si muove grazie al passaparola tra messinesi di buona volontà, il quadro è completo.
E' dello stesso parere anche Giovanna Gentiluomo, che ha iniziato a fare la differenziata quest'anno. “C'è una cattiva organizzazione, ci sono materiali che possono essere riciclati in un centro ed in un altro no: quindi si gira a vuoto fino a quando non si trova il posto dove lasciare determinati rifiuti come gli olii o per i materiale elettrici. E poi c'è una cattiva informazione. Io ho saputo di questa iniziativa grazie alla mia vicina altrimenti avrei continuato a ignorala. Anche perché quando si chiama il servizio informazioni dell'Ato 3 non risponde mai nessuno, a parte la voce guida“.
Stando ai dati Istat, in Sicilia il 6,7% dei rifiuti è differenziato, mentre il restante 88,9% finisce in discarica. Con questo risultato negativo, l'Isola scivola all'ultimo posto in Italia. Per quanto riguarda poi le singole realtà cittadine, il primato negativo spetta a Siracusa, città natale del ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo, dove soltanto il 3,8% della spazzatura è differenziata. In ogni caso in Italia, su un totale di 116 comuni capoluogo, solo 26 hanno raggiunto l'obiettivo del 50% di differenziata nel corso del 2009. In Sicilia ben sette su nove comuni siciliani si trovano agli ultimi dieci posti della graduatoria nazionale: Caltanissetta (12.5%), Trapani (8.8%), Catania (6.8%), Enna (5.6%), palermo (5.5%), Messina (4.4%) e Siracusa (3.8%). Dati sconcertanti e che potranno essere modificati solo grazie ad una „coscienza ecosostenibile“ ancora non emersa.
Ritornando ai centri ed alla loro funzione, a Gravitelli sono stati installati contenitori interrati per carta, vetro, plastica, metalli, oltre ad altri contenitori per piccoli elettrodomestici ed olii vegetali esausti ed è aperto tutti i giorni dal lunedi al venerdi dalle 8 alle 18 ed il sabato dalle 8 alle 13. Pistunina e Spartà sono aperti tutti i giorni feriali dalle 7 alle 19: qui si possono lasciare abiti e prodotti tessili, pile, batterie, accumulatori, carta, cartone, cartucce, farmaci scaduti, imballaggi, apparecchiature elettriche ed elettroniche, computer ed accessori, lampade, tv e monitor. Tremonti e Giampilieri sono aperti al pubblico tutti i giorni feriali dalle 7 alle 19 è smistano carta, vetro, plastica e alluminio.