Maria Cristina Saija, candidata sindaco dei 5 Stelle, si presenta alla città e lancia la Carta di Messina
Presentata ieri la candidata del movimento 5 stelle alla carica di sindaco di Messina. Affollatissime le stanze della nuova sede di Largo Martino e fragorosi gli applausi durante il discorso di Maria Cristina Saija, 33enne messinese scelta dagli attivisti del Movimento.
In 42 hanno guadagnato il diritto di voto grazie al loro impegno all'interno del gruppo di Messina, attivo dall'8 settembre 2007.
“Le primarie interne sono state una sorta di protezione -spiega la candidata. Abbiamo voluto dare il voto a chi è consapevole. C'è la necessità che si maturi con il tempo i principi del Movimento per evitare situazioni prevedibili. Basti pensare al caso di Tommaso Currò di questi giorni”.
Difficile credere che siano solo in 42 i cittadini messinesi degni di accedere al voto di un candidato a sindaco, il cittadino fra i cittadini, il primus inter pares. Ma tant'è. “Ogni scelta avrebbe fatto discutere, abbiamo preferito fare così -sostiene l'eletta”.
Archiviate le primarie, la candidata alla poltrona di Palazzo Zanca c'è e sembra avere l'aria di chi non le manda a dire. “E' inutile che vi illudiate -dichiara. Molti di voi non comprendono che la posizione del Movimento è totalmente parallela a quella del vecchio sistema, ma abbiate fiducia. Guardate chi si è alleato con il PD: è morto. Pensate a Rifondazione Comunista, che spinta ad accordarsi con il Partito Democratico non ha potuto portare avanti niente delle proprie idee. Dove sono finite le battaglie di Rifondazione?”.
Maria Cristina Saija traccia un breve ritratto di sé per chi è venuto per conoscerla. “Sono andata via giovanissima -racconta- ma ho maturato la fierezza di essere messinese. Nascere qui significa avere paura, tenere sempre una valigia sotto il letto. Adesso che sono tornata, l'unico viaggio che voglio fare è quello della rinascita di questa città. Io sogno di veder fiorire Messina e con me tutti i coraggiosi che in questi anni hanno fatto i miracoli all'interno del Movimento cittadino”.
Costanti gli attacchi al PD. “Ci dobbiamo sentir dire da Genovese che sarà ristabilita la normalità, da uno che si è impossessato di cose che non erano sue, come la Rada San Francesco” ed è il pubblico stesso ad incitarla a fare nomi e cognomi quando cita lo scandalo degli enti di formazione, cosa puntualmente accontentata. Nessuna attacco in merito agli altri partiti o alle amministrazioni comunali succedutesi dal 2007 ad oggi, da quando il Movimento è attivo sul territorio.
Assenti le dichiarazioni programmatiche da parte della Saija, che affida gli intenti del Movimento alla “Carta di Messina” distribuita tra i convenuti. Un programma di nove punti, anzi di nove diritti, che il Movimento intende rafforzare o restituire ai cittadini. Diritto ai servizi pubblici, alla salute e alla Vita, all'Uguaglianza, alla Democrazia sono alcuni di essi.
Ad affiancarla Giuseppe Manfredi, che alle votazioni è arrivato secondo con 14 voti, al quale si chiede se sarà il vice sindaco qualora il Movimento dovesse vincere. “Noi siamo una squadra di persone che cercano di dialogare con i cittadini -ha spiegato Manfredi. Se dovessi essere chiamato a questo compito, lo dovrebbero decidere gli altri attivisti.
Mi sembra che fino ad ora abbiamo curato il morbillo dal dermatologo. Bisogna smettere di credere alle promesse di un posto di lavoro. Occorre scegliere un rappresentante perché questo mi rappresenta, non perché mi assicura qualcosa”.
La presentazione si conclude in un clima di festa e di visibile favore nei riguardi della portavoce. Che scalda gli animi con il suo ottimismo: “Messina è un cadavere. E noi siamo i riesumatori di questo cadavere. Abbiate fiducia e soprattutto guardiamo le stelle”. Auguri allora ai riesumatori del cadavere, sperando che non lo trasformino in uno zombie.