L’onda della protesta arriva anche al Seguenza
La protesta studentesca si diffonde e contagia le scuole cittadine come un virus. Poco dopo luna del pomeriggio anche il liceo scientifico Seguenza ha dato il via all'occupazione. Sulla scia degli studenti del Maurolico e del La Farina, che hanno occupato la scuola lunedì scorso, e dell'Archimede, che ha aderito alla protesta ieri mattina, oggi è toccato ai ragazzi del liceo di via Sant'Agostino.
“Abbiamo iniziato in ritardo rispetto alle altre scuole d'Italia -ci racconta Santi Enrico Bruno, rappresentante d'istituto del Seguenza- ma non ci fermeremo finché non si spegnerà il movimento nazionale”.
Sono questi, per adesso, gli istituti che hanno scelto di occupare le aule. Si ipotizza un coinvolgimento del liceo linguistico Bisazza per domani, mentre gli istituti tecnici si asterranno da questo tipo di protesta per preservare i laboratori e non esporli ad eventuali danni.
Il dubbio che si tratti di una mobilitazione nata al solo scopo di anticipare le vacanze di Natale c'è. Ma gli studenti vogliono confutarlo, portando a loro difesa le motivazioni della protesta.
“Da un mese ci hanno tagliato il gas per i termosifoni -racconta Luigi Genovese, rappresentante d'istituto del Maurolico, la scuola da cui tutto è partito. Ci hanno già detto che sarà centellinato per tutto l'anno e che riscalderanno la scuola sono nei giorni più freddi”. Alle motivazioni “locali” si aggiungono temi di interesse nazionale. Come il Ddl 953, ex legge Aprea, “che porterebbe alla privatizzazione della scuola pubblica -aggiunge Luigi- consegnando gli istituti nelle mani di investitori privati. Questo significa un evidente svantaggio per i licei classici: chi avrebbe mai interesse a finanziare, oggi, le discipline umanistiche?”.
Al La Farina è stata bloccata l'attività didattica tradizionale, per proporre un'alternativa basata sull'utilizzo di supporti elettronici. Ed è un dato di fatto che la tecnologia abbia dato all'occupazione 2012 un carattere diverso dalle esperienze del passato: tutte le scuole sono in perenne collegamento, a formare una rete di informazione e condivisione. Anche attraverso blog34.it, strumento autogestito che racconta in tempo reale e integrato gli sviluppi della protesta.
“Sappiamo che l'occupazione ha perso credibilità agli occhi dell'opinione pubblica -spiega Francesco Mangiò, rappresentante dell'Archimede. Ma le nostre motivazioni sono serie: la speculazione delle case editrici sui libri di testo, i tagli al corpo docente e agli insegnati di sostegno, le barriere economico-sociali poste all'istruzione”. Con uno sguardo anche al travagliato contesto locale e con obiettivi precisi, come restituire alla città la biblioteca d'istituto, oggi off limits. Sono informati gli studenti e approfittano di queste giornate di occupazione per fare luce sull'attualità, anche extrascolastica.
Contando sulla partecipazione di insegnanti e lavoratori, all'Archimede si organizzano giornate dal programma serrato. “Dibattiti sul precariato, sulla pena di morte, sulla cultura, sulla mafia e poi rassegne stampa quotidiane, confronto e approfondimento continuo”. Così Paolo Pino, altro rappresentante del liceo scientifico, illustra le attività, organizzate con rigore e affidate ad un direttivo e ad un corpo interno di sicurezza. “Per dimostrare alla città che la nostra è una protesta costruttiva -conclude- e non potrebbe essere altrimenti, dato che vogliamo una scuola libera, trasparente e democratica”.