I vigili, gli striscioni e gli studenti

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I vigili urbani mentre cercano di allontanate gli studenti dal balcone di Palazzo Zanca

Palazzo Zanca continua ad essere gestito dai suoi inquilini come un fortino assediato piuttosto che come “casa comune” di tutti i cittadini.

Anche stamane, in occasione del partecipato corteo di studenti e lavoratori organizzato nell'ambito della Giornata di Sciopero Europea contro le politiche di austerità- non sono mancati i momenti di tensione con le forze dell'ordine proprio in conclusione della manifestazione, quando un gruppetto di attivisti della Rete Noponte e del movimento studentesco ha tentato, dopo essere entrato pacificamente in Municipio, di srotolare uno striscione con su scritto “la crisi la paghino i ricchi” dalla balconata del Salone delle Bandiere, al primo piano.

“Non appena lo striscione è stato aperto -racconta Claudio Risitano- un funzionario del Comune ci ha intimato di chiuderlo e andare via. Subito dopo quattro agenti della Polizia Municipale, senza alcun preavviso, mi hanno strattonato violentemente e trascinato via con la forza. Lo striscione è stato strappato” .

Gli attivisti sono stati bruscamente accompagnati a pian terreno e identificati e questo senza che fosse data loro alcuna spiegazione per un comportamento da più parti considerato sproporzionato rispetto all'entità del gesto compiuto dagli attivisti.

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Luigi Sturniolo

“Palazzo Zanca è da sempre l'obiettivo più importante delle manifestazioni di lavoratori che quotidianamente percorrono le vie di Messina -riflette Gino Sturniolo, della Rete Noponte. Spesso gli agenti in servizio d'ordine chiudono un occhio sulle forme di protesta, anche eclatanti. Facendo però eccezione quando si tratta di soggetti che portano in piazza rivendicazioni più mature e di carattere generale. Colpisce la sproporzione fra il gesto tutto sommato innocuo, lo srotolare uno striscione, e la reazione degli agenti -prosegue Sturniolo. Forse è segno della volontà di intimidire chi potrebbe alzare il livello politico del conflitto?”.

Gli attivisti dei movimenti percepiscono dunque una chiusura pregiudiziale da parte di alcuni soggetti che, invece , avrebbero il compito di garantire il diritto dei cittadini a dissentire e manifestare. Un clima negativo di cui risentono anche gli studenti. “Ma il Comune non dovrebbe essere la casa di tutti?” chiede un rappresentante del liceo La Farina.

Mentre stiamo scrivendo, l'assemblea studentesca riunita in Galleria Vittorio Emanuele sta affrontando anche il tema dell'agibilità democratica delle piazze e dei palazzi messinesi.

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