Metromare a rischio, l’ORSA: “I trasporti locali al collasso”
Il sistema dei trasporti perde pezzi. Dopo Metroferrovia e ATM anche il trasporto marittimo pendolare rischia la sospensione. A causa dei tagli del Governo Monti il ministero dei Trasporti non ha più fondi e molto probabilmente il collegamento tra le due sponde dello Stretto potrebbe concludersi a giugno.
”In questa città non esiste più il servizio di trasporto pubblico -commenta Mariano Massaro, segretario generale di ORSA Sicilia. Si ricominci da un serio piano dei trasporti, rispolverando il poco di buono che c'era nelle ipotesi presentate il 20 agosto scorso da Innovabic riguardo all'idea di fare del'ATM il gestore unico dei trasporti a Messina ed in provincia”.
Il 30 giugno prossimo scadrà la concessione del servizio veloce di trasporto sullo Stretto che il Consorzio Metromare si è aggiudicato tre anni fa. A fare le spese della sospensione del collegamento veloce, gli oltre 5 mila pendolari che ne usufruiscono ogni giorno.
“E' paradossale -aggiunge Mariano Massaro con Michele Barresi e Antonino D'Orazio del sindacato ORSA- che uno dei pochi servizi di trasporto pubblico ancora funzionante in questa città rischi di fermarsi per mancanza di risorse nell'indifferenza della classe dirigente cittadina e regionale. Da tempo, insieme al Comitati Pendolari dello Stretto, sollecitiamo l'aumento e la rimodulazione delle corse secondo le necessità di un'utenza sempre crescente e per favorire l'uso da parte dei cittadini messinesi dell'aeroporto di Reggio Calabria”.
La polemica più feroce suscitata dal Consorzio Metromare (costituito per il 60% dalla società privata Ustica Lines e per il restante 40% dalla Blueferries, subentrata di recente a RFI) ha riguardato infatti gli orari non coincidenti con il “Tito Minniti”, disattendendo così una voce precisa contenuta nel capitolato d'appalto. La speranza è che nel nuovo bando, se mai ci sarà visto che i tempi per la nuova gara sono piuttosto ristretti, i collegamenti con l'aeroporto di Reggio Calabria diventino una realtà.
“La cancellazione del servizio -aggiungono Massaro e Barresi- sarebbe una sciagura anche dal lato occupazionale, visto che il servizio gestito da Bluferris e Ustica Lines impiega oltre 60 unità tra marittimi stabili e precari ed ha visto creare recentemente nell'indotto del consorzio Metromare nei settori commerciale, approvvigionamento e pulizie nuova occupazione. Ma è la continuità territoriale che è messa in discussione, perché la nascita di Metromare era finalizzata a collegare l'area metropolitana dello Stretto e nell'odierno quadro complessivo del trasporto marittimo tra le due sponde in nessun modo può immaginarsi il fermo del servizio veloce di traghettamento, peraltro proprio nel momento in cui i vettori Caronte&Tourist, RFI e Bluferries non sono in grado di garantire in alcun modo le necessità dell'utenza pendolare, alla quale hanno unicamente aumentato i costi d'attraversamento riducendone però il servizio”.
Per il sindacato ORSA è necessario, con il supporto della deputazione messinese e regionale avviare un percorso che porti alla stesura di un piano integrato cittadino dei trasporti, che preveda la sinergia tra i settori del gommato, del ferrato e marittimo. L'ORSA chiede all'amministrazione e al nuovo Governo Regionale di rivedere con il Gruppo Ferrovie dello Stato le condizioni per il riavvio del servizio di Metroferrovia, indispensabile alla zona sud della città e ormai sospeso da un anno e di prevedere nei piani di rilancio dell'azienda che la nuova ATM diventi il soggetto unico che gestirà il trasporto cittadino”.