20 gennaio 18.48 Gestione Consorzio Autostrade, la Cgil: “Convocare immediatamente le parti”
Un'immediata convocazione delle parti. E' la richiesta della Filt Cgil e del Sil all'assessorato regionale alle Infrastrutture e ai vertici del Consorzio Autostrade dopo che il Tar ha restituito al CAS la gestione delle autostrade dell'Isola. Nella lettera, Pino Foti e Antonio Settineri sottolineano come “con il pronunciamento del TAR, che ha sospeso il decreto di revoca della concessione al Consorzio Autostrade Siciliane, si è finalmente eliminato uno dei due grandi ostacoli che hanno impedito, ed impediscono, una normale ed efficiente gestione dell'infrastruttura, e che costringono ancora oggi lavoratori ed ente in una costante condizione di emergenza.
Le croniche carenze di organico e l'assenza di una adeguata organizzazione del lavoro, a cui si risponde tutt'oggi con la chiusura dei caselli e l'abnorme ricorso al lavoro straordinario, rischiavano infatti di non poter trovare alcuna soluzione, in una condizione in cui l'ente era obbligato a gestire l'ordinario ed a preparare il passaggio di consegne.
Adesso che al CAS, almeno per il momento, sono state riaffidate per intero compiti e prerogative e che, stando agli annunci ufficiali, è venuto meno lo scontro tra istituzioni e si profila addirittura la nascita di una società mista con l'ANAS, consideriamo indispensabile –aggiungono Foti e Settineri- e non più rinviabile, attivare nel più breve tempo possibile una serie di azioni che normalizzino il lavoro degli addetti, ripristinando così la piena funzionalità dei servizi.
La scelta della società mista, che accogliamo positivamente perché lascerebbe in mano pubblica un'attività in regime di monopolio, consentirebbe oltretutto anche di superare l'altro grande ostacolo, costituito oggi dall'adeguamento alla disciplina dei dipendenti regionali su cui, a causa della natura giuridica dell'ente, si è pronunciato il CGA, e per il quale codesto assessorato ha
già sospeso l'efficacia della parte economica del contratto di lavoro 2009.
I limiti di ente pubblico regionale non economico, qual è oggi il CAS, infatti, impedirebbero la gestione mista a cui Regione Siciliana ed Anas intenderebbero giungere, e per la quale invece
sarebbe naturale la costituzione di una società di capitali, e ciò, facendo venir meno l'unico presupposto su cui si fonda il parere del CGA, consentirebbe il mantenimento dell'attuale contratto di lavoro privatistico, applicato anche da Anas, e, di conseguenza, il rapido riassetto dell'organico, realizzabile con semplici accordi tra le parti e, soprattutto, senza i divieti imposti per la pubblica
amministrazione.
In più –dichiarano ancora i due responsabili sindacali- dato che la scelta obbligata della trasformazione in S.p.A. renderebbe del tutto inutile continuare nella faticosa e dispendiosa opera di armonizzazione economica dei trattamenti percepiti dai dipendenti, che non si esaurirebbe con la semplice comunicazione alle parti ma presupporrebbe invece una lunga a difficile trattativa, l'assessorato potrebbe già da subito attivare un tavolo di confronto con le organizzazioni sindacali per stabilire il nuovo assetto, definendo un accordo, da trasmettere alla Corte dei Conti, per il quale nelle more della costituenda società viene annullata la sospensione deliberata e ripristinata l'applicazione contrattuale.
Tra l'altro l'accordo tra Regione Siciliana ed Anas, sia dal punto di vista dei meccanismi che della diversa organizzazione del lavoro, non è compito che possa esaurirsi in breve tempo, e necessità
perciò di una fase di transazione per modificare gradualmente i due differenti apparati, in modo da collimare le differenze, predisponendosi così al momento dell'avvio del nuovo soggetto. Chiediamo pertanto -concludono Foti e Settineri- una immediata convocazione delle parti”.