25 luglio 14.20 Appello ai siciliani, domani a Spadafora
Giovedì 26 luglio alle ore 18,30 in piazza Vittorio Emanuele l'Amministrazione Comunale della Città di Spadafora in collaborazione con l'Associazione culturale Iconos, ricorderà con una cerimonia pubblica la ricorrenza del 20° anniversario della strage di via D'Amelio nella quale persero la vita il giudice Borsellino e la sua scorta.
Alla presenza dei familiari dell'eroico Magistrato saranno ricordati anche il giudice Giovanni Falcone, la moglie e la scorta che nel maggio dello stesso anno a Capaci caddero vittime di uno spaventoso attentato. La cerimonia vuole anche rendere un grato e affettuoso omaggio a tutti “i nostri poveri eroi”, morti uccisi dalla mafia, perché cercavano di “rendere gentile il destino” della Nostra terra.
Alla Casa comunale sarà affissa una lapide commemorativa realizzata grazie al sostegno delle Soroptimist, dell'Inner Wheel e dell'Archeoclub di Messina.
Interverrà Giuseppe Campione.
Giovanni Boncoddo e Gianni Di Giacomo leggeranno l'”Appello ai Siciliani” che fu pensato nella notte del 19 luglio del 1992 dal governo della Regione eletto pochi giorni primi di quell'Olocausto in una versione insolita che vedeva assieme per la prima volta in Sicilia e non solo, un governo formato dalla sinistra cattolica e dai postcomunisti con l'adesione anche di socialisti e dei partiti minori.
L'Appello redatto da Giuseppe Campione che era stato scelto come Presidente di quel Governo che era visto come possibile risposta civile alla criminalità politico mafiosa e dallo scrittore Michele Perriera, non scaricava come tradizione di atavico giustificazionismo tutte le colpe su un destino “cinico e baro”, ma invitava i Siciliani a partire dalla politica per un comune sforzo di autocoscienza capace di assumersi le responsabilità di popolo e impegnava tutti a lottare per un cambiamento, per una sostanziale riforma di costume e di azioni, per modificare le condizioni costanti di oblio, sottovalutazione, indifferenza, permeabilità, spesso di cointeressenza e di complicità tra istituzioni cittadini e mafia.