L’argilla, rimedio millenario
L'argilla è una delle materie prime più antiche che l'uomo abbia mai usato. In tempi remotissimi, con l'argilla si producevano ceramiche e oggetti domestici, mentre le prime notizie storiche sull'uso dell'argilla a scopo cosmetico risalgono all'antico Egitto. Altre notizie dell'epoca ci dicono che i malati erano curati anche con il fango del Nilo, che contiene una certa quantità di argilla.
Quando gli antichi egizi usavano l'argilla per curare un trauma o per far calcificare più in fretta un arto rotto, non sapevano che quest'ultima agisce perché possiede una capacità di scambio ionico o perché è ricca di tanti metalli. Questo tipo di conoscenze appartengono alla nostra epoca. Gli antichi egizi sapevano che usando un impiastro di argilla su un arto rotto se ne accelerava la calcificazione.
Nel IV e V secolo a.C. era usata da Ippocate, mentre Plinio il Vecchio e Dioscoride (medico greco) la raccomandavano come rimedio dalle mille virtù. Secondo la mineralogia, da un corpo di calore come era la terra ai primordi, per successivi stadi di raffreddamento e di condensazione, sono nati e si sono differenziati i vari elementi: l'acqua, le rocce, l'argilla. Ancora oggi l'argilla si trova in uno stadio intermedio tra il liquido e il solido. Questa breve immagine dell'evoluzione cosmica ci aiuta a capire perché l'argilla presenta questa polivalenza di azione sul piano terapeutico. L'argilla è ancora piena di forze di calore, di forze solari.
Una delle caratteristiche peculiari dell'argilla è la capacità di legarsi contemporaneamente con sostanze grasse e con sostanze acquose. Questo comportamento rivela la natura polare dell'argilla. Quando si scioglie l'argilla in acqua, si nota un fenomeno particolare. La silice libera contenuta nell'argilla sedimenta, mentre quella legata all'alluminio rimane in sospensione formando il cosiddetto gel di argilla. Questo gel è un colloide che si presenta come una soluzione opaca. Il termine ventilata sta ad indicare un'argilla fine ed impalpabile, a granulometria piccola e molto regolare e in soluzione acquosa può liberare molti più elementi di quanto non possa fare la stessa argilla a granulometria più grossa.
La capacità di scambio cationico è la capacità di scambiare un certo numero di sostanze attive con i tessuti con i quali viene a contatto. Una quantità innumerevole di metalli caratterizza l'argilla, alcuni dei quali, in quantità infinitesimale, omeopatica, conferiscono all'argilla la sua azione di grande riequilibratore generale. Quando si prepara in acqua, da bere, abbiamo una preparazione omeopatica.
Oltre agli impacchi oggi molto usati, esiste infatti l'uso orale preparato mescolando due cucchiaini di argilla in un bicchiere d'acqua, aspettando che sedimenti e da bere dopo alcune ore a digiuno, laciando sul fondo il sedimento. Una preparazione efficacissima per i disturbi digestivi come alitosi, aerofagia ed altro.
Per contattare il dottor Di Prima, farmacista e naturopata, scrivete a: anticospeziale@virgilio.it