Frodi fiscali in Sicilia, 11 indagati e sequestro da 4,6 milioni di euro

Guardia di Finanza SiciliansUn'operazione condotta dalla Guardia di Finanza di Catania, con il supporto dei comandi provinciali di Palermo, Trapani, Caltanissetta, Messina, Ragusa e Agrigento, ha portato alla una complessa frode fiscale in Sicilia. Il Gip etneo ha emesso un decreto di sequestro preventivo di quote sociali di sei aziende, denaro, beni mobili e immobili per un valore complessivo di 4,6 milioni di euro.

Il meccanismo della frode

Le indagini, coordinate dalla Procura Distrettuale della Repubblica, hanno rivelato un giro di per un totale di 25,6 milioni di euro e debiti erariali e previdenziali non saldati per 85 milioni di euro. Al centro della frode vi era una società “capofila” operante nel settore della logistica, dei corrieri espressi e del trasporto su strada in tutta la Sicilia.

Questa società, per ridurre i costi del personale, si avvaleva di manodopera fornita da aziende apparentemente autonome, ma in realtà controllate da un unico soggetto. Le imprese fornitrici di manodopera venivano poste in liquidazione giudiziale, accumulando ingenti debiti fiscali e previdenziali mai versati. Nel frattempo, la società capofila beneficiava delle fatture per operazioni inesistenti, ottenendo crediti IVA non spettanti e abbattendo i costi del lavoro dipendente.

Gli sviluppi

L'operazione ha portato all'indagine di 11 persone coinvolte nella frode, con l'obiettivo di interrompere il sistema illecito e recuperare parte delle somme evase. Il sequestro preventivo rappresenta un primo passo per contrastare l'evasione fiscale e tutelare la concorrenza leale nel settore della logistica e del trasporto in Sicilia.

Le indagini proseguono per accertare ulteriori responsabilità e identificare eventuali complici nel complesso sistema fraudolento.