Messina, perquisizioni nel carcere di Gazzi, coinvolti 21 detenuti e 9 agenti della Polizia Penitenziaria

Carcere Messina Gazzi
Il carcere di Messina Gazzi

Questa mattina, i militari del Nucleo Investigativo del dei Carabinieri di Messina, insieme al personale del Nucleo Investigativo Centrale del Corpo di Polizia Penitenziaria, hanno eseguito un'importante operazione all'interno della Casa Circondariale di Messina “Gazzi”. Su delega della Procura Distrettuale della Repubblica di Messina, sono state effettuate numerose perquisizioni personali e locali nei confronti di 21 detenuti e nove agenti della Polizia Penitenziaria in servizio presso il carcere.

L'operazione ha interessato anche altri quattro soggetti, indagati a piede libero o agli arresti domiciliari in altri procedimenti, portando il numero totale delle persone coinvolte a 34.

Le indagini: un'organizzazione per droga e telefoni in carcere

L'attività investigativa, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) di Messina e condotta congiuntamente dai Carabinieri e dalla Polizia Penitenziaria, ha fatto emergere un presunto criminale operante all'interno della struttura carceraria. Secondo le ipotesi accusatorie, gli indagati avrebbero costituito un'associazione finalizzata all'introduzione di telefoni cellulari e sostanze stupefacenti nel carcere, potendo contare sulla complicità di alcuni agenti della Polizia Penitenziaria.

Le indagini preliminari hanno permesso di ricostruire una fitta rete di comunicazioni tra i detenuti e l'esterno, oltre a documentare un'attività sistematica di consumo e spaccio di droga all'interno della struttura detentiva.

Le accuse e gli sviluppi

L'inchiesta ha portato all'ipotesi di reato di associazione per delinquere (art. 416 c.p.), oltre ad altri reati connessi alla detenzione e cessione di stupefacenti e all'introduzione illegale di telefoni cellulari in carcere.

Le perquisizioni odierne rappresentano un passaggio cruciale dell'indagine, che potrebbe portare a ulteriori sviluppi nelle prossime settimane. Gli inquirenti stanno vagliando il materiale sequestrato per ricostruire il quadro completo dell'organizzazione e delle eventuali responsabilità degli indagati.