Messina, scuole nel caos: l’ordinanza che proroga la chiusura arriva a 2 giorni dall’annuncio sui social

MESSINA. Venerdì scorso l'annuncio durante la diretta facebook delle 18.30: le scuole cittadine resteranno chiuse fino all'11 novembre. Ma l'ordinanza del sindaco di Messina che dispone il prolungamento della precedente arriva solo pochi minuti prima delle 15. Fino a quel momento, il buio totale. Dal 6 novembre, giorno dell'annuncio del prolungarsi della chiusura, presidi e docenti cercano di capire come organizzarsi: attivare la didattica a distanza per due giorni in fretta e furia, con i che ne conseguono, oppure aspettare la ripresa delle lezioni? Poi, nel primo pomeriggio, la nuova ordinanza. Una follia emanarla solo il giorno prima della prevista ripresa delle lezioni per elementari e medie, ma almeno adesso si sa di che morte morire.
Intanto, il direttore generale dell'ASP 5 di Messina Paolo La Paglia, che già nella prima fase dell'emergenza non è che abbia proprio brillato per capacità organizzative e comunicative, pensa bene di far sapere che “ribadisce stima e piena fiducia al commissario dell'emergenza COVID Carmelo Crisicelli e ai suoi collaboratori per il costante impegno profuso. Il continuo aumento dei contagi in provincia di Messina, come in tutta la Regione Sicilia, ha imposto cautela e senso di grande responsabilità nei contenuti della nota inviata al sindaco De Luca”. La Paglia prosegue la nota raccontando quanto l'ASP di Messina lavori senza sosta per “individuare prima possibile i soggetti positivi asintomatici e frenare il dilagare dei contagi. Solo nella giornata di sabato 7 novembre  il personale ASP è stato contemporaneamente impegnato a Barcellona Pozzo di Gotto, al Tribunale di Messina e all'Istituto scolastico Minutoli“. La Paglia chiude la nota sottolineando che “le polemiche non apportano alcun beneficio e servono solo ad aumentare la preoccupazione nei cittadini, già provati dalla paura del contagio e della malattia”, ma la sensazione che ancora una volta si navighi a vista è netta e, forse, è la cosa che fa più paura.
Scuola coronavirus sicilians
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Elisabetta Raffa

Giornalista professionista dal secolo scorso, si divide equamente tra articoli di economia e politica, la cucina vegana, i propri cani, i libri, la musica, il teatro e le serate con gli amici, non necessariamente in quest’ordine. Allergica ai punti e virgola e all’abuso dei due punti, crede fermamente nel congiuntivo e ripete continuamente che gli unici due ausiliari concessi sono essere e avere. La sua frase preferita è: “Se rinasco voglio essere la moglie dell’ispettore Barnaby”.

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