IRCCS Neurolesi Messina, UIL FPL all’attacco: “Direzione generale monopolizzata da Bramanti”
MESSINA. Ancora tempesta all'IRCCS Neurolesi di Messina. Dopo il focolaio COVID-19 scoppiato al presidio ospedaliero di Casazza e gli interventi dei sindacati confederali UIL, CGIL FP e del sindacato autonomo CSA, che nei giorni scorsi avevano denunciato la confusione in merito allo smart working dell'area amministrativa, ora nel mirino dei sindacati c'è la gestione del direttore generale Vincenzo Barone che, a detta di UIL-FPL, sarebbe monopolizzata dal direttore scientifico Placido Bramanti. “L'organizzazione sindacale – scrive il rappresentante della UIL Pippo Calapai – esprime fortissime perplessità e preoccupazioni in merito all'attuale gestione dell'IRCCS Neurolesi. Attualmente, infatti, la direzione generale sembrerebbe aver abdicato a una parte delle proprie competenze, le quali dovrebbero essere esercitate dalla direzione sanitaria aziendale, accettando di fatto un'espoliazione delle competenze gestionali di natura assistenziale”. E ancora, continua Calapai: “La gestione di tutte le attività aziendali e di ricerca sembra siano state monopolizzate dal direttore scientifico, peraltro prossimo al pensionamento, che sta gestendo in maniera autonoma l'organizzazione del lavoro della dirigenza medica addetta all'assistenza, nonché tutte le assegnazioni del personale che prestava servizio presso il Presidio Casazza in attività assistenziali. L'azione del direttore scientifico sta creando numerosi malumori tra i dirigenti medici addetti ad attività assistenziali, in quanto lo stesso, sta predisponendo insieme al direttore generale le turnazioni settimanali nelle varie Unità Operative e paradossalmente si sta verificando che alcuni dirigenti medici vengono utilizzati in settori diversi rispetto a quelli in cui svolgono da tempo la loro attività. Nella nostra nota dello scorso 4 maggio abbiamo assimilato la gestione dell'IRCCS Neurolesi a una barca che si lascia trascinare dalle onde, senza un comandante al timone. Purtroppo i fatti ci stanno dando ragione: il direttore generale che dovrebbe essere la guida dell'azienda, a nostro avviso si sta dimostrando completamente inadeguato, facendosi scavalcare da soggetti che non hanno poteri di gestione. Si coglie inoltre l'occasione, per chiedere al direttore generale Barone di completare le procedure di stabilizzazione a favore del personale dell'area della dirigenza medica addetta all'assistenza e della dirigenza sanitaria, che ha maturato i requisiti della stabilizzazione previsto dal decreto Madia, per dare certezze e serenità ai lavoratori. Infine, si chiede la proroga di tutti i contratti di lavoro in scadenza al 30 giugno 2020”.