Cronaca. Operazione “Patti & Affari”, sette condanne. Assolto il sindaco Mauro Aquino i

Insediamento Aquino 2
Il sindaco Aquino assolto

È di sette condanne, due prescrizioni, sei assoluzioni parziali e ventiquattro assoluzioni totali la sentenza di primo grado riguardante l'operazione “Patti & Affari”.

Il collegio giudicante del tribunale di Patti – presidente Scavuzzo, a latere Vona e Torre, ha stabilito le seguenti condanne: Salvatore Colonna sei anni e quattro mesi, Tindaro Giuttari due anni, Oreste Casimo un anno e sei mesi, Michele Cappadona un anno e 500 euro di multa, Giuseppe Catalfamo un anno e 400 euro di multa, Giuseppe Giarrizzo un anno e 400 euro di multa e Carmelo Raneri un anno e 400 euro di multa. Per gli ultimi sei la pena è stata sospesa. La prescrizione per alcune accuse è stata disposta per Salvatore Giordano e Michele Cappadona e assoluzioni parziali ancora per Michele Cappadona, Tindaro Giuttari, Carmelo Raneri, Giuseppe Catalfamo, Giuseppe Giarrizzo e Salvatore Colonna. Assoluzioni per il fatto non sussiste per il sindaco di Patti Mauro Aquino, per il presidente del consiglio comunale Nicola Molica e per Salvatore Impalà, Antonino Lena, Stefano Mollica, Paolo Mastronardi, Luciana Panissidi – assolta anche per non aver commesso il fatto, in avanti Domenico Pontillo, Nunzio Pontillo, Maria Tumeo, l'ex sindaco Giuseppe Venuto, l'ex vice sindaco Francesco Gullo, Concettina Buzzanca, Antonino Caleca, Giorgio Cangemi, Antonella Cappadona, Renato Cilona, Roberto Corrente, Gaetano Di Dio Calderone, Franca Falliano, Nicola Giuttari e Marcella Gregorio. L'operazione “Patti e Affari” scattò nell' 2015 con l'emissione di 7 misure cautelari e 39 avvisi di garanzia; riguardava l'affidamento degli per i servizi socio assistenziali nel distretto socio-sanitario 30, nel periodo compreso tra il 2008 ed il 2013.

Carmelo Amato

Il giornalismo è la sua ragione di vita. Indistruttibile, infaticabile, instancabile, riesce a essere sul posto “prima ancora che il fatto succeda”. Dalla cronaca nera allo sport nulla gli sfugge. È l’incubo degli amministratori comunali, che se lo sognano anche di notte e temono i suoi video e i suoi articoli nei quali denuncia disservizi e inefficienze e dà voce alle esigenze dei suoi concittadini.

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