#ACRMessina. Franco Proto si presenta: “Metto a disposizione me stesso per il Messina e per la città”
“Buongiorno, sono Franco proto e ho 63 anni”. Inizia così la conferenza stampa di presentazione della nuova proprietà del Messina, con a capo l'imprenditore di Troina ed ex presidente dell'Atletico Catania, Franco Proto. Dopo un breve excursus sulla sua vita privata, il numero uno del sodalizio peloritano spiega dettagliatamente tutto quello che ci sarà da fare in futuro per risanare una società sull'orlo del fallimento.
“Questa mia scelta ostinata è stata ispirata anche da Cristiano Lucarelli, quindi ho avuto delle garanzie anche dal punto di vista tecnico e sportivo – esordisce Proto nel suo lungo intervento introduttivo. Ho affetto nei suoi confronti anche perché porta lo stesso nome di mio nipote, e ho rivisto in lui le caratteristiche che più mi appartengono, ossia determinazione e comportamenti sani, mi garantisce sicurezza. Marcello Pitino, il nuovo direttore sportivo, non l'ho scelto perché sa fare il suo lavoro, ma perché è una persona onesta, leale e di qualità, ed è una persona che rispetta le altre persone. Questi uomini li ho scelti non perché danno garanzia a Franco Proto, ma perché danno garanzie alla città. Non prometto niente dal punto di vista del risultato, ma prometto una costruzione che sia di garanzia per tutti. Noi sposteremo la sede fuori dal San Filippo: una società normale non opera all'interno dello stadio, qui si gioca solo a calcio. Ci vuole armonia, e la creiamo con un team formato da persone di qualità: persone eccellenti fanno aziende eccellenti. Cerco sempre il potenziale nelle persone, mai la capacità del momento. Questo lo faccio nelle aziende e nel calcio, potrei fare tanti esempi: ho vinto il campionato di C2 pescando nel territorio siciliano. I calciatori dovranno preoccuparsi solamente ad allenarsi, possono fare risultati solo se c'è un'alta struttura che li sostiene, dal datore di lavoro ai segretari: Lucarelli non è più importante del magazziniere, ognuno ha il proprio compito, perché è la squadra che vince. Dobbiamo modernizzare all'interno di un gruppo di lavoro gli obiettivi condivisibili. Non lavoro per dividere, ma per condividere: questa è stata una scelta pazza, folle, come molti messinesi mi hanno detto, e questo è un pessimismo che bisogna allontanare, e chi va in quella direzione non ci appartiene. La razionalità porterebbe da un'altra direzione, perché la società è in uno stato fallimentare: da ieri a oggi abbiamo trovato tante sorprese, ma qui qualcuno ancora mi dice “Vediamo cosa riuscirà a fare”, beh io ho già fatto. Bisogna capire che tra me e voi non c'è differenza, siamo tutti per lo stesso obiettivo, bisogna essere seri e parlare poco, impegnandoci per un solo obiettivo. Il mio è un campionato diverso rispetto a tutti gli altri: sono coraggiosissimo, non ho mai mollato, sono caduto e mi sono rialzato. Sono stato un uomo di successo in tutto: nel calcio, nelle amicizie, con le donne, con le aziende! Chi mi conosce mi apprezza, e tanti di voi del mondo dell'informazione hanno imparato a conoscermi in questi mesi. Io qui cerco uno scopo nuovo, cerco il cambiamento e voi dovete essere per il cambiamento, non contrari. Il calcio il sabato e la domenica è divertimento: io sono proiettato verso gli altri, mi preoccupo per loro, mi metto in difficoltà per dare qualcosa agli altri. Dietro di me non c'è niente, ho scelto Messina perché ho tantissimi amici, come Fabio Mazzeo, è un uomo di grande qualità, ed è da dieci anni che parliamo del Messina. Qui si può lavorare e costruire insieme un percorso che sia positivo, la società ha bisogno di voi, da solo non riesco a vincere questo campionato. Metto a disposizione me stesso e le mie conoscenze nel calcio tutto per la città di Messina, la mia competenza di politica sportiva, sono portatore di rapporti di valore, questa è la mia ricchezza”.
“La testa poteva portarmi altrove – ammette Proto – ma l'amicizia con alcune persone e il rimettermi in gioco hanno fatto sì che tornassi a scommettere su me stesso, ma non perché debba dimostrare qualcosa a qualcuno, e il mio passato lo dimostra: a Catania avevamo una forte contrapposizione, e per due volte abbiamo sfiorato la Serie B con l'Atletico facendo i play-off quando ancora erano in quattro a farlo, oggi arrivano in dieci a fare gli spareggi, ed è anche per merito mio. Riportiamo la normalità, dobbiamo fare da garanti, dobbiamo dare rigore e non permissività. Il grande risultato lo raggiungeremo se saremo rigorosi. Sono impegnatissimo a ridare normalità a questa società: dopo i Franza in questi dieci anni c'è stato il vuoto, e dobbiamo dare discontinuità a questo, non ho la loro disponibilità, non mi sono arricchito qui a Messina, ma chi lavora attraverso queste strutture e crea delle risorse finanziarie è giusto che le metta a disposizione anche per il Messina. Dobbiamo dare a tutti la possibilità di giocare, costruendo scuole calcio per i quartieri a rischio, dobbiamo pensare in maniera diversa, un riposizionamento del pensiero, non dell'attaccante o del difensore, quello compete a Cristiano Lucarelli”.
“Oggi una società forte non ha un buon conto economico. Il mio obiettivo è quello di vincere la Champions attraverso il risanamento della società: devo riconsegnarla fra tre anni col conto economico equilibrato, e a quel punto il mio obiettivo sarà raggiunto. Questo servizio lo posso dare mettendo a disposizione tutto quello che rappresenta il mio passato, io ho un impegno ben preciso nei confronti di questa scelta. Marcello Pitino e Lello Manfredi hanno obiettivi diversi, e sono obiettivi che concorrono per raggiungere lo scopo finale. Io devo dare sicurezza. Il mio sogno sportivo è quello di vincere nel rispetto delle regole: dobbiamo riuscire a raggiungere gli obiettivi, è scontato che io voglia vincere il campionato col Messina, ma non so dirvi quando. Salvarci sarà il primo passo per poter fare un bel campionato il prossimo anno con Cristiano Lucarelli. Come voi sapete da qui al 28 febbraio ci daranno le quote, ma ancora non conosciamo il monte debitorio e i creditori, una volta fatto dobbiamo diminuire i debiti passo dopo passo. Dobbiamo fare un piano industriale che si basa sulla restituzione dei debiti ai creditori“.