Vi ho già raccontato della mia fissazione per gli odori e non. Ci sono quelli meravigliosi che restano in mente e ti collegano ricordi e circostanze. Altri no.
In assoluto ci sono due luoghi che a me creano fastidio e nausea non mattutina ma persistente: il treno e le palestre.
Del treno, che dire? Non capirò mai perché puzza di stalla e di equini, però posso dire che chi ci lavora non ti dà l'impressione di essere un fattore.
Ben diverso è l'ambiente della palestra. L'odore in questione ricorda quello delle scarpe che a contatto con un piede sudato emanano folate di gorgonzola, caciocavallo o comunque formaggio stagionato. Per quanto riguarda invece gli addetti ai lavori qui, ehm, ehm, è tutt'altra storia.
Prendiamo ad esempio la donna palestrata, quella che lavora in palestra. Ha spesso i capelli raccolti e molto ben appiccicati al cuoio capelluto e non perché li pettina appositamente per non darle fastidio durante le varie pratiche, ma perché sono capelli sudati che stanno lì composti e immobili grazie ad agenti naturali lontani un po' dal mondo degli shampoo.
E ancora, mi chiedevo, ma quando Baglioni cantava “quella camminata straaaanaaaa, pure in mezzo a chissà chi l'avrei riconosciuta…” si riferiva proprio a una palestrata? La domanda è: ma come camminano? Pancia in dentro (ok, ci sta, anche noi quando ci facciamo la foto per Facebook tratteniamo la panzitta e il fiato), culetto in fuori (beh, conosco una parrucchiera che a culetto in fuori può fare corsi di postura) e chiappe strette. Chiappe strette? Ma perché le chiappe strette? Devono trattenere qualcosa?
Per non parlare della posizione delle braccia, tamarra o, come si dice a Messina, zalla, sempre durante la camminata: ma non viene un torcicollo bestiale a mantenere quella postura? L'abbigliamento è ovviamente sportivo e stretto. E se immaginate già il capello lucido con effetto leccaticcio, dovuto a sudorazione, inutile descrivere quella microfibra umida quale effluvio finale emana. Concludo con le scarpe? No, con quelle ho iniziato: è proprio il bigliettino da visita. Insomma, fate voi, ma secondo me muscle is #tamarred.
Speaker radiofonica, blogger, conduttrice tv, mamma, portatrice sana di battute a raffica anche quando è giù di corda e chi più ne ha più ne metta, La Donato “viveur” è una messinese in fissa con il “savoir faire”. Su Sicilians scrive su abitudini e modi di fare soliti e insoliti, nostrani e non, prendendoli e prendendosi un po' in giro. La sua rubrica "Mi state tutti sul tacco" è la penna pettegola e pungente del nostro giornale.