#Barcellona. Degrado e centinaia di milioni sprecati per il Palazzetto dello Sport di Merì
Un gioiello dimenticato ed inutilizzabile. Il Palazzetto dello Sport di Merì, a piazza Italia '90, si trova in uno stato di totale degrado e abbandono. Una struttura realizzata negli anni '90, costata centinaia di milioni, ma mai aperta. Da allora quasi nulla è stato fatto e l'incuria, oltre a un evento calamitoso del 16 maggio 2013 che danneggiò gravemente il tetto in legno, ha reso l'impianto inutilizzabile.
Un edificio che si presenta scalcinato, avvolto dalla gramigna e dalle sterpaglie. A tenere accesi nel tempo i riflettori sulla questione del Palasport i membri del gruppo consiliare Cambiare per Rinascere, che non risparmiano critiche nei confronti dell'Amministrazione Borghese, accusata di aver tardato oltremisura ogni tipo di azione per tutelarsi e per ridare dignità alla struttura.
“Dal giorno dell'evento calamitoso che danneggiò la struttura –dichiarano gli esponenti politici- il sindaco e la Giunta hanno fatto ben poco per cercare di recuperarla e per cercare di tutelarsi nelle sedi opportune. Nessun intervento di recupero è stato effettuato all'interno della struttura, anzi la situazione si fa giorno per giorno sempre più allarmante. L'unico intervento, tardivo secondo il nostro punto di vista, è stato quello di costituirsi in giudizio per il risarcimento del danno nei confronti della ditta che ha eseguito i lavori solo il 14 aprile 2016, ovvero parecchi anni dopo l'evento.
Non ci spieghiamo perché l'Amministrazione abbia agito così tardi e non stia facendo alcunché per cercare di riaprire il Palazzetto dello Sport, che dal giorno della realizzazione negli anni '90, ha avuto il collaudo solo nel 2009. Di tutto ciò sicuramente il sindaco dovrà renderne conto alla città e al civico consesso nel più breve tempo possibile”.
Dopo le interrogazioni del gruppo consiliare, l'Amministrazione ha conferito l'incarico a un legale, che a sua volta ha nominato un professionista per effettuare un accertamento tecnico preventivo dell'impianto. Quest'ultimo avrebbe “riscontrato delle difformità al progetto e che dette difformità ragionevolmente avrebbero compromesso la resistenza della copertura del centro sportivo, determinando così danni per oltre 200mila euro”. L'Amministrazione comunale, dopo due anni dall'accertamento tecnico preventivo, solo il 14 aprile 2016 ha esteso l'incarico per citare la ditta ,chiedendo il risarcimento del danno.