#Calcio. Di Napoli: “Domani voglio una squadra ambiziosa come lo sono io”
La grande vittoria di domenica scorsa ha consegnato ai giallorossi la quasi salvezza e ciò ha creato un grande entusiasmo nel gruppo. Ma il tecnico dei peloritani Lello Di Napoli ci tiene a tenere tutti con i piedi per terra e a guardare avanti.
Domani al “Franco Scoglio” arriva una compagine che ancora sta lottando per la salvezza e il mister pone l'attenzione sui prossimi avversari. “È una partita importante, che va affrontata con cattiveria e con la consapevolezza di essere una buona squadra -avverte. Non dobbiamo perdere però l'umiltà, perché giocheremo contro una buona squadra che sta lottando per evitare i play out, forte in avanti e nelle ripartenze”
La differente caratura caratura tecnica degli avversari potrebbe portare a sottovalutare il Melfi, ma è proprio questo che il tecnico in conferenza stampa vuol evitare. “Voglio che i ragazzi affrontino la gara con la stessa abnegazione messa contro il foggia. Noi dobbiamo ottenere il massimo, perché giochiamo in casa e vincendo saremmo ancora più vicini al nostro obiettivo. Sarà la prima di otto finali: giochiamo per la nostra conferma e la credibilità che ci siamo guadagnati e per rispondere alle critiche del passato”.
Dal punto di vista tecnico, Di Napoli sarà costretto a rinunciare allo squalificato Giorgione e all'infortunato Burzigotti, ma nonostante ciò tiene a precisare più la mentalità che dovrà avere il suo Messina e non gli uomini. “È importante che adesso segnino tutti, mentre in avvio di stagione ci riuscivano solo gli attaccanti -puntualizza. Ho portato anche Cocuzza, Bramati e Padulano per far assaporare loro nuovamente il campo, ma voglio una squadra ambiziosa come lo sono io e, se noto appagamento in qualcuno o la testa altrove, li faccio fuori. Domani sarà come una finale di Champions e voglio il massimo da tutti”.
La chiusura è dedicata al ruolo che ha assunto Di Napoli da qualche settimana a questa parte. “E' cambiata solo la presenza in conferenza stampa – ha spiegato – perché con Arturo ero un corpo solo. Ci sono altre responsabilità, ma a me piace vivere la mia squadra sotto tutti i punti di vista, dagli alberghi all'alimentazione. È una grande soddisfazione, perché non avrei mai immaginato, pochi anni fa, di allenare il Messina. Trasferisco ai giocatori la mia mentalità ed è un grande onore allenare questo gruppo così unito. I giocatori stanno acquisendo una mentalità vincente, ma devono lavorare sempre a mille perché solo i mediocri si accontentano. Sanno che voglio sempre il massimo e devono sputare sangue perché vogliamo arrivare in alto e dare tanto a questa maglia e alla città”.