#Messina. CittadinanzAttiva sulla bocciatura della Variante di Salvaguardia
E' di questi giorni la notizia che l'Ufficio del Genio Civile di Messina ha rilasciato parere negativo alla Variante di Salvaguardia del Piano Regolatore Generale del Comune di Messina.
In particolare, nell'articolo apparso sulla Gazzetta del Sud di giovedì 10 marzo si leggono le dichiarazioni rilasciate dal responsabile, l'ingegner Leonardo Santoro, circa la mancata produzione da parte del Comune di Messina delle indagini geognostiche, necessarie per il rilascio del parere ai fini sismici da parte dello stesso Ufficio.
Sappiamo tutti, e noi per primi lo abbiamo più volte denunciato, dell'inadeguatezza di questa amministrazione Comunale quando si trova a dover fronteggiare le innumerevoli questioni che affliggono la nostra martoriata comunità. Anche questa volta diciamo no, non ci stiamo, perché non possiamo assistere inerti al verificarsi di danni alla città a causa di chi, per evidente insufficienza di capacità amministrative, permette che continuino le speculazioni e le aggressioni del territorio.
Infatti la mancata approvazione della citata Variante di Salvaguardia comporta che qualsiasi progetto sia presentato agli Enti competenti, per il rilascio dei consequenziali pareri, per opere di edilizia residenziale sia privata che pubblica, agevolata, sovvenzionata, lottizzazioni, centri commerciali o più in generale modifiche significative del territorio, in zone che sappiamo quanto nel tempo sono state oggetto di legalizzata aggressione (per esempio, quanto di recente accaduto al residence Poggio dei Pini), alle condizioni date sarebbe possibile realizzarlo.
Ciò per la semplice ragione che le norme attualmente vigenti lo consentirebbe. Né servirebbe il pur lodevole tentativo del Comune di negare l'autorizzazione: si darebbe soltanto la possibilità alle ditte proponenti di instaurare innumerevoli contenzioni tra le stesse e l'Amministrazione Comunale che si troverebbe sistematicamente a rischiare di dover soccombere nei confronti di un giudizio davanti al TAR.
Cosa sicuramente diversa sarebbe se fosse adottata la Variante al PRG, che diverrebbe immediatamente operativa ancorché non approvata dall'assessorato Regionale Territorio ed Ambiente in quanto scatterebbero e da subito le norme di salvaguardia. Sappiamo quali e quanti interessi vi siano attorno a un PRG, ma noi tutti non possiamo consentire ad alcuno di rubarci la speranza di credere che sia ancora possibile salvare importanti e pregiate porzioni del nostro territorio. Spazziamo via quelle zone d'ombra che purtroppo ancora oggi esistono e chiediamo trasparenza degli atti amministrativi affinché si faccia realmente luce su chi ancora oggi trama sul futuro nostro e delle generazioni a venire portando avanti presunte disposizioni normative che altro non sono se non subdoli tentativi di perpetrare aggressione legalizzate delle nostre colline e del territorio più in generale.
La Variante allo strumento urbanistico vigente, se adottata in tempi rapidi, potrebbe bloccare qualsiasi tentativo di devastazione del territorio. Se non si interviene prontamente si consentirà, attraverso atti portati avanti in maniera formalmente e apparentemente legittima, di costruire opere anche in zone a rischio, con gravi danni per la collettività e vantaggi solo per pochi soggetti.