#Ragusa. Arrestati 9 scafisti a Pozzallo, tremila dollari a persona per il viaggio
Sabato scorso, 12 settembre, il pattugliatore d'altura della Marina Militare francese Commandant Bouan ha sbarcato a Pozzallo 140 migranti soccorsi il giorno prima. Tra di loro si nascondevano anche gli scafisti. E così, la Squadra Mobile di Ragusa ha arrestato nove egiziani, due di loro sono 17enni.
Venerdì scorso la nave francese ha soccorso a 90 miglia nautiche (166 chilometri) a sud-est delle coste italiane un peschereccio partito dall'Egitto a bordo 114 uomini, 21 femmesdonne, 4 bambini e l'unico neonato de differenti nazionalità, principalmente eritrei e sudanesi.
Il gruppo è stato poi sbarcato sabato 12 settembre a Pozzallo. Sono iniziate immediatamente le operazioni di soccorso e riconoscimento.
E così, dopo una rapida indagine, sono state accertate le responsabilità e i singoli ruoli dei nove egiziani durante la traversata, iniziata il 5 settembre dalle coste egiziane.
“Sino al superamento delle acque internazionali, tutti i migranti sono stati costretti con la violenza a restare sottocoperta in un clima irrespirabile per tutta la giornata. Solo la notte era concesso di salire in coperta e respirare un po' – spiegano dalla Questura di Ragusa. Questa restrizione, attuata con la minaccia dagli scafisti che impugnavano coltelli e spade, era giustificata con il superamento di eventuali controlli da parte delle autorità egiziane”.
Per ricostruire le singole fasi del viaggio e le responsabilità dell'equipaggio, sono state indispensabili le testimonianze incrociate dei migranti, che hanno permesso agli investigatori di individuare in modo inequivocabile la rete di trafficanti.
In base alle testimonianze per i primi 5 giorni di viaggio le persone a bordo, che per questo viaggio hanno dovuto pagare circa 3 mila dollari statunitensi, sono state sfamate solo con pane e formaggini, poi il cibo, già scarso, è terminato.
“La somma pagata è molto superiore a quella richiesta ai migranti che partono dalla Libia. Le coste libiche infatti sono ritenute punti di partenza meno sicuri rispetto ai porti egiziani” – aggiungono dalla Polizia.