#Sicilia. Rifiuti in Sicilia, Orlando in audizione all’Agenzia Anti Corruzione
Domani, mercoledì 2 settembre, una delegazione dell'AnciSicilia si recherà a Roma per essere ascoltata dall'Agenzia Nazionale Anti Corruzione guidata dal prefetto Raffaele Cantone.
Il presidente Leoluca Orlando, insieme con Mario Emanuele Alvano e Salvatore Lo Biundo, rispettivamente segretario generale e vicepresidente dell'associazione dei comuni siciliani, nel pomeriggio, prenderà parte alla seduta convocata sul tema La gestione del ciclo integrato dei rifiuti nella regione Siciliana.
La convocazione del presidente dell'Associazione dei Comuni siciliani segue i “numerosi esposti in cui si denunciano fenomeni distorsivi del corretto funzionamento del sistema di gestione dei rifiuti in Sicilia”.
Dal 2012 Orlando presenta costanti segnalazioni ed esposti su diverse anomalie strutturali e criminogene che caratterizzano il sistema dei rifiuti in Sicilia. Una circostanziata denuncia ribadita lo scorso 26 marzo di fronte alla Commissione Parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti. Dove ha ripercorso quanto avvenuto in Sicilia a partire dal 2002, “con la sempre totale mancanza di chiarezza su quale fosse l'obiettivo da raggiungere”.
A seguito di tali denunce, il Presidente di AnciSicilia è stato convocato il 16 aprile dalla Procura della Repubblica di Palermo.
“Dopo le indagini della Magistratura che hanno accertato, e tutt'ora stanno verificando, illeciti in diversi momenti e diversi passaggi della troppo lunga storia dei (fantomatici) piani regionali per i rifiuti, emerge la necessità di mettere finalmente ordine in questo delicatissimo settore – spiega Orlando. Che la vicenda continui a essere all'attenzione delle Commissioni Parlamentari, dell'Autorità Giudiziaria e delle autorità anticorruzione, piuttosto che all'attenzione istituzionalmente doverosa della Regione, è purtroppo un indice e una conferma dell'origine del problema”.
Sin dal febbraio 2014 e poi nel documento approvato dalla assemblea Generale, l'AnciSicilia ha evidenziato, all'interno di una condizione regionale definita stato di calamità istituzionale la gravità delle condizioni del sistema dei rifiuti in Sicilia in prese di posizione e in documenti presentati in occasione di numerosi incontri pubblici e con esponenti del Governo nazionale.
“L'assenza di una definita e certa pianificazione regionale, la mancata realizzazione di un sistema di impianti, a partire da quelli di trasferenza e compostaggio, la confusione tra precedente sistema di Ato e mancata attivazione di SRR previsti sin dal 2010 con la legge regionale 9, l'incertezza e l'assenza di criteri e direttive regionali – conclude Orlando – ha fatto lievitare oltre ogni misura posizioni private monopoliste, sprechi, anomalie, disservizi e appesantimento di fiscalità locale”.