Milazzo, assolto 69enne dal reato di furto di energia elettrica
Il milazzese G.D., 69 anni, è stato assolto dall'accusa di furto pluriaggravato di energia elettrica, un reato per il quale è prevista una pena minima di 7 anni e massima di 10. Preoccupato per la possibilità di dover scontare almeno altri 7 anni di carcere, G.D. ha affidato la sua difesa all'avvocato milazzese Alfio Chirafisi.
L'avvocato Chirafisi ha presentato una difesa basata su un'argomentazione tecnica di diritto, secondo cui, al di là dell'accertamento dei fatti, G.D. doveva essere assolto per mancanza di condizione di procedibilità. Infatti, secondo il legale, il reato non era procedibile d'ufficio, come sostenuto dal Pubblico Ministero, ma richiedeva una querela di parte. Tuttavia, l'ENEL aveva presentato esclusivamente un referto/esposto, ritenendo erroneamente che il bene fosse di pubblica utilità.
Il contatore della luce manomesso è invece un bene privatistico, utilizzato esclusivamente per regolare i rapporti economici privati tra il gestore del servizio e l'utente che paga le fatture. Questa distinzione è stata cruciale nella difesa di G.D.
Il Giudice, nella persona della dott.ssa Maria Cristina Polimeni, ha accolto in pieno la tesi dell'avvocato Chirafisi, assolvendo l'imputato per mancanza della condizione di procedibilità. La sentenza contestuale ha spiegato con dovizia di particolari le motivazioni della fondatezza della tesi difensiva presentata da Chirafisi, sottolineando l'importanza della corretta qualificazione giuridica dei beni coinvolti nel caso.