Buste paga “leggere”, condanna confermata in appello all’imprenditore Immacolato Bonina
MESSINA. È stata confermata anche in appello la condanna per l'imprenditore Immacolato Bonina. Bonina è finito a processo dopo la denuncia di oltre 20 ex dipendenti del gruppo Centro Supermercati Regione Sicilia CSRS. I lavoratori lamentavano di essere stati costretti a incassare buste paga più “leggere” di quelle risultanti ufficialmente. La Corte d'Appello ha dichiarato la prescrizione per il capo di imputazione legato al mancato versamento dei contributi all'INPS e confermato la condanna per il reato di estorsione ai dipendenti. Lievemente inferiore a quella di primo grado (6 anni e mezzo), la condanna in appello è di 5 anni e 3 mesi. I dipendenti sono stati assistiti dall'avvocato Antonio Centorrino ed è stato riconosciuto loro il diritto al risarcimento.