18 giugno 09.12 Precari, la CGIL: “Brunetta non ci può offendere”
Nel quadro delle iniziative messe in campo dalla CGIL per chiedere il mantenimento in servizio e la stabilizzazione dei precari della pubblica amministrazione c'è anche una cartolina virtuale indirizzata al presidente del Consiglio dal titolo “i precari non devono essere offesi” , nella prima pagina del sito della funzione pubblica (www.fpcgil.it).
Questa cartolina, contenente la richiesta di scuse per le affermazioni di Brunetta nei confronti del precariato e di un concreto impegno del Governo a risolvere il problema della precarietà dando corso alle stabilizzazioni, una volta inserito il nome ed il cognome del mittente e premuto “invio” sarà inoltrata automaticamente alla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Invitiamo tutti i precari che , ormai da oltre vent'anni garantiscono – dichiarano Clara Crocè Segretario Generale della FP CGIL di Messina e Nino Pizzino responsabile del Mercato del Lavoro della FP Cgil – i servizi della Sanità , degli Enti Locali e della altre Pubbliche Amministrazioni , in condizioni di discriminazione salariale e contrattuale , a inviare migliaia di queste cartoline, affinché si possa dare un ulteriore forte segnale dello stato di disagio che vivono i precari pubblici di questo paese e della loro indisponibilità ad una aspettativa di vita senza futuro prospettatagli da questo Governo.
Questo il testo della cartolina virtuale.
Signor Presidente Berlusconi,
Nonostante per il ministro Brunetta io sia la “parte peggiore del paese”, con il mio lavoro precario garantisco il funzionamento e l'erogazione dei servizi dei Ministeri, della Sanità degli Enti Locali e delle altre Pubbliche Amministrazioni.
Ritengo sbagliata ed offensiva questa affermazione, perché falsa e priva di fondamento.
Per questo Le chiedo di smentire le inopportune parole del ministro e di provvedere a darmi una meritata prospettiva di stabilità, dopo anni di lavoro in condizioni di discriminazione salariale e contrattuale rispetto agli altri lavoratori pubblici.