#Troina. Marco Falcone in visita all’IRCCS Oasi Maria Santissima
Nel pomeriggio di ieri , giovedì 14 aprile, Marco Falcone, capogruppo di Forza Italia all'Assemblea Regionale Siciliana, ha visitato il centro medico-scientifico IRCCS Oasi Maria Santissima di Troina.
Con queste parole ha esordito L'Onorevole è stato accompagnato dai consiglieri comunali locali, Giacomo Plumari e Rossella Sidotti, gli assessori Gaetana Palermo e Rosario Colianni, rispettivamente assessori al Comune di Enna e di Nissoria, e la coordinatrice provinciale di Forza Italia, Melania Scorciapino. “Una straordinaria realtà creata e immaginata da chi ha uno sguardo cristiano verso il prossimo e i più deboli” – ha affermato Falcone.
Un incontro cordiale e intenso quello tra il deputato e il fondatore e presidente dell'IRCCS Oasi, padre Luigi Ferlauto.
Al colloquio hanno partecipato anche Arturo Caranna, direttore amministrativo del centro medico-scientifico, Don Silvio Rotondo e Maria Schillaci, una delle volontarie dell'Istituto.
Al deputato regionale è stata rappresentata l'attività sanitaria e quella socio-assistenziale che viene svolta dall'Istituto e che rappresenta anche un punto di riferimento in Sicilia e non solo per quelle persone che vivono la disabilità. Una complessa organizzazione aziendale con personale qualificato che mette al centro l'umanizzazione dell'assistenza e che contribuisce a ridurre la mobilità passiva dei siciliani verso altre regioni.
“Questa struttura – ha detto Falcone – diventata eccellenza, si scommette quotidianamente per migliorare le prestazioni sanitarie che offre ai propri pazienti. Si tratta di un centro che va sostenuto e incentivato, al fine anche di recuperare e diminuire la mobilità passiva nella Sanità, ovvero la migrazione di pazienti fuori dalla Sicilia con un enorme sforzo finanziario per le casse regionali. Noi, come forza politica, abbiamo sostenuto le ragioni dell'Oasi non soltanto per alleviare le esigenze e i bisogni delle persone con disabilità, ma perché rappresenta un'eccellenza nel panorama sanitario. In questo senso abbiamo contribuito a far passare la norma per garantire la Convenzione con la regione e per dare continuità alle prestazioni da essa svolte. Rimane tanto da fare però, perché bisogna pensare al progetto del Dopo di Noi. Occorre andare oltre la riabilitazione, dividere il settore sanitario da quello socio-assistenziale”.