Via libera del Consiglio comunale alle misure correttive di Croce

ConsiglioComunaleMentre si aspettano notizie da Palermo sulle somme promesse dal presidente Crocetta (siamo partiti da 40 milioni, ma forse saranno una trentina) il Consiglio Comunale ha approvato la presa d'atto delle misure correttive proposte dal commissario straordinario Croce, che contiene anche i primi correttivi apportati su indicazioni della Corte dei Conti.

I lavori della Giunta regionale sono iniziati il 24 dicembre e stanno procedendo a ritmo sostenuto e molto probabilmente si concluderanno domani vista la mole di lavoro da smaltire. Riguardo al Previsionale 2012 però Croce è stato chiaro: lo firmo solo se mi arriva da Palermo l'impegno della regione a darmi le somme promesse. In ogni caso, da domani subentra il commissario ad acta che ha un mese per approvare il Bilancio di Previsione. “Il problema -spiega Giuseppe Melazzo dell'UDC- è che dopo la firma ci vuole il parere dei Revisori dei Conti. Per ora nessun commento, attendiamo di leggere il documento contabile quando finalmente ci sarà consegnato”.

Resta da capire entro quando dovrà essere approvato, anche perché il futuro dei bandi dei servizi sociali dipende proprio dall'approvazione del documento di previsione. Il segretario generale Santi Alligo ha dichiarato che “ormai siamo in procedura di messa in mora del Comune, ma diversamente dalle altre volte siamo in una fase nella quale il commissario Croce deve portare il Bilancio in Consiglio. Il termine è scaduto e la data del 31 dicembre non si riferisce a Civico Consesso. In ogni caso la necessità di incardinare il Bilancio entro 31 dicembre non è rilevante”.

Di parere opposto il ragioniere generale Nando Coglitore, che invece ha dichiarato che non solo il Previsionale 2012 ma anche il Bilancio Pluriennale dovranno essere approvati entro la fine dell'anno.

Presenti alla seduta anche i lavoratori dei servizi sociali, che dopo la dichirazione di Alligo hanno fatto esplodere la propria rabbia. Non appena il segretario generale ha finito di parlare i l'aula si è riempita delle urla dei lavoratori e dei fischi. “Per voi siamo bestie -ha gridato una lavoratrice-  ma voi siete uno scandalo. A 60 anni sono qui a chiedere l'elemosina. Tutti rubano e noi siamo qui per chiedere 700 euro al mese”.

Seduta sospesa e incontro con i segretari generali della Funzione Pubblica di Cgil e Cisl Clara crocè e Calogero Emanuele, che dopo avere ottenuto la promessa di un incontro domani con il presidente del Consiglio Pippo Previti per valutare le notizie che arriveranno da Palermo, si sono allontanati insieme ai lavoratori.

E poi le dichiarazioni dei consiglieri. Giuseppe Trischitta (FLI) ha sottolineato che “non aspettavamo Terminator per risanare i conti della città. Chiunque potrebbe tagliare tutto e ridurre le spese. Ma il principio di assistenza ai cittadini è un principio cardine garantito dalla Costituzione. Bisogna fare arrivare in aula il Previsonale e prorogare i bandi, non c'è alcuna volontà del Consiglio di smantellare i servizi sociali. Le misure correttive non possono riguardare questo settore. Risanare i conti non significa tagliare posti di lavoro. Approvo le misure correttive se non prevedono perdita posti di lavoro e se non si smantellano i servizi sociali”.

Paolo Saglimbeni (PD) ha dichiarato che “Croce deve firmare il Previsionale 2012 così com'è perché è l'unico modo per salvare la città, servizi sociali compresi, e per rilanciarla. Non c'è alcun rischio nel firmarlo”.

Pippo Capurro, fedelissimo dell'ex sindaco Buzzanca, ha invece ammesso che questa situazione è un'ammissione di fallimento per il Comune. “L'AMAM deve incassare 28 milioni euro e dobbiamo registrare l'incapacità di vendere gli immobili e di incassare gli affitti. Mi auguri che dopo l'approvazione di questo documento, ci sia un atto di responsabilità e che finalmente i dirigenti organizzino personale e uffici. È inutile avere un Nucleo di Valutazione se poi non ci sono provvedimenti verso questi signori 8i dirigenti, ndr).Vediamo di rimettere in moto la macchina comunale perché chi ne paga le conseguenze sono i lavoratori”.

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