I valori del fudokan a Messina grazie al Maestro Ilija Jorga

Presenti al seminario atleti dai 3 a i 70 anni
Presenti al seminario atleti dai 3 a i 70 anni

Senza grande clamore mediatico e nell'assoluto disinteresse di un'amministrazione comunale guidata da un insegnante di educazione fisica, nei giorni scorsi Messina è stata testimone di un grande evento sportivo al PalaRussello di Gravitelli: un seminario sul karate fudokan tenuto dal presidente della Federazione Internazionale del Fudokan Ilija Jorga.

Varcando la soglia del palazzetto si entra in un'altra dimensione, lontana anni luce da quella frenetica e caotica del centro cittadino. E' una dimensione di silenzio, attenzione, concentrazione quella con cui  una settantina di  atleti dai 3 ai 70 anni e oltre ascoltano e seguono Jorga che impartisce la propria lectio magistralis.

Prima di intervistarlo, scambiamo qualche parola con Domenico Pullia, che ha promosso e organizzato insieme alla ACSD Free Sport presieduta da Mirella La Rosa il seminario con Ilija Jorga.  Domenico Pullia è figlio d', il padre Giuseppe è stato tra coloro che hanno portato il karate nella nostra città nei primi anni '70.

Il Maestro Pullia ci racconta con soddisfazione della propria attività e di come abbia portato in giro per l'Europa decine di atleti di karate. “La scuola messinese -sottolinea- ha avuto prestigiosi riconoscimenti, compresa la partecipazione agli europei in Romania nel 2014. A Messina ci sono diverse migliaia di praticanti di arti marziali e una fetta rilevante pratica il fudokan, evoluzione dello shotokan”. Poi parla con una punta di orgoglio del lavoro che conduce quotidianamente con i ragazzi down, autistici e altre forme di disabilità fisica e psichica. “E' un percorso di integrazione  del quale sono particolarmente fiero”.

Assistiamo affascinati alla lezione e restiamo colpiti dall'estrema eleganza di questa disciplina. Sembra che la forza del gesto si coniughi con l'armonia del movimento, come se la postura e il governo del corpo conferissero all'azione, al colpo, un'asciutta ed essenziale purezza. Dopo i saluti, le foto di rito e la consegna di un prestigioso diploma a Pullia, arriva il momento di intervistare il Maestro Jorga, che nel 2014 è stato solo due volte in Italia: a Messina e prima a Benevento.

Il Maestro Jorga durante il seminario
Il Maestro Jorga durante il seminario

E' la prima volta che viene a Messina? “No, sono già stato altre volte nella vostra bellissima città. Mi sento a casa, ho tanti amici e poi voi avete una scuola di fudokan molto importante e qualificata”.

La sua vita è stata dedicata interamente al karate. Quali sono ancora oggi le motivazioni che la fanno continuare? “L'affetto e la stima di quanti mi sono vicini. Trascorro la mia vita sul tatami e ne sono felice, nella fine settimana vado in giro per il mondo e la stanchezza, nonostante i miei 75 anni, si dissolve quando sto sul tappeto insieme a bambini, giovani, adulti e anziani che amano questa disciplina e ne fanno il loro stile di vita”.

Quale messaggio sente di dover lanciare ai giovani che si accostano a questa disciplina? “Il fudokan va ben oltre lo sport, diventa una scelta di vita improntata alla lealtà, al rispetto dell'avversario, al controllo delle emozioni e della forza. E' una disciplina che richiede impegno, applicazione e costanza, praticandola si comprende come i risultati non vengano per caso ma siano il frutto di sacrificio e di ore ed ore di allenamenti intensi. Partecipare è importante, ma vincere è bello e la prima vittoria che possiamo raggiungere è quella con noi stessi quando abbiamo la consapevolezza di aver dato il per raggiungere il traguardo. E anche se non lo abbiamo raggiunto, sappiamo di aver fatto passi in avanti e di essere migliori come atleti ma soprattutto come uomini”.

Ci ha raccontato che lei gira il mondo, quindi il Fudokan è presente in tutti i paesi? “Sì, certamente. Sono stato sia in Europa e nel mondo occidentale, che in Africa e nei paesi Arabi, che in Oriente e ovunque ho portato il messaggio e i valori del fudokan”.

Grazie Maestro Jorga, auguri di buon lavoro come ambasciatore nel mondo di questa nobile disciplina. “Grazie a lei e al suo giornale, che ha dedicato attenzione a me e a questa disciplina e auguri alla vostra splendida città e a tutti i messinesi”.

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