Trenta milioni per l’edilizia sociale

casepopolariTrenta milioni di euro per avviare anche in Sicilia un piano di edilizia sociale. A questi se ne aggiungeranno circa 20 della Cassa Depositi e Prestiti. Attraverso l'acquisizione del valore degli immobili e l'effetto moltiplicatore che l'iniziativa avrà sul tessuto economico regionale, saranno disponibili complessivamente di circa 80 milioni che, opportunamente investiti, consentiranno di realizzare almeno 800 unità immobiliari.

 “Con la legge n.1/2012, elaborata insieme al collega Piercarmelo Russo, – dichiara l'assessore all'Economia Armao – la Regione si è dotata di nuovi strumenti per rispondere alle sempre più pressanti esigenze abitative di famiglie e giovani coppie. Si tratta del superamento del tradizionale approccio dell'edilizia residenziale pubblica, attraverso un intervento, anche complesso, caratterizzato da un mix sociale di funzioni e di offerta abitativa pubblica/privata, attraverso un approccio strategico e integrato. In Italia 4,6 milioni di famiglie sono in affitto e altre 3,1 milioni abitano in case non di loro proprietà. Crescono vertiginosamente gli . L'offerta di alloggi in locazione da persone giuridiche è limitata e costituita in gran parte da all oggi di edilizia residenziale pubblica.

Con la riforma si vara anche in Sicilia l'Edilizia Sociale, oltre all'edilizia sovvenzionata e la cooperazione a proprietà indivisa, si estende anche all'edilizia convenzionata e agevolata orientata alla vendita, anche se in parte minoritaria, e si apre contemporaneamente a nuovi modelli di partenariato pubblico-privato.

“Il governo regionale – ha spiegato Armao – intende realizzare iniziative fattibili attraverso il ai fondi immobiliari e alle risorse del sistema integrato di fondi introdotto nel panorama nazionale dalla legge 133/2008 e dal DPCM 16 luglio 2009 (Piano Nazionale di Edilizia Abitativa), art. 1 comma 1 lett. a).

Si potranno così costruire case a costi accessibili, con risorse in gran parte private e modalità attuative privatistiche incrementando l'offerta di alloggi sociali in locazione ai canoni concordati per almeno 8 anni (ma anche fino a 25 anni) e in vendita a convenzionati, tenendo presente il vincolo di sostenibilita' sul piano economico”.

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