Torna alla Sala Laudamo di Messina “Istinto” di Angelo Campolo

Istinto 2Un travolgente successo di pubblico alla Sala Laudamo di Messina ha accolto in queste settimane Istinto, lo spettacolo tratto dal Pinocchio di Collodi, ideato e diretto da Angelo Campolo e con in scena i trenta ragazzi del laboratorio di ricerca teatrale “Nel Paese dei Balocchi”.

Da oggi al 30 novembre (giovedì 27 e domenica 30 pomeridiana alle 17.30, venerdì 28 e sabato 29 serale alle 21) sarà ancora in scena lo spettacolo che ha fatto registrare il tutto esaurito nella scorsa fine settimana.

“Non ci aspettavamo una risposta così entusiasta da parte del pubblico, puntiamo a raggiungere mille spettatori, possiamo farcela. Sarebbe un miracolo!” racconta il regista e autore Angelo Campolo.

“Come spiegare questo successo? Il merito va innanzitutto alla passione e all'impegno dei trenta protagonisti di Istinto. Ogni sera è per me un'emozione fortissima stare lì a guardarli. Con i loro corpi danno vita ad un viaggio poetico e insieme crudele, dolce e violento, personale e collettivo. Senza di loro nulla di tutto questo sarebbe stato possibile.

Hanno accolto la sfida di un creativo in itinere che ogni giorno rimette in discussione quanto abbiamo fatto, consentendoci di consegnare ogni volta uno spettacolo diverso al pubblico che viene a vederci.

Dobbiamo anche dire grazie al Teatro di Messina, in tutte le sue componenti, per aver creduto nella formula sperimentale ed innovativa del progetto “Laudamo in Città” ideato da me ed Annibale Pavone. In un momento in cui da tutta Italia arrivano tristi notizie di teatri che chiudono o si trovano in forte difficoltà, spero che il successo del nostro lavoro, in una città difficile come Messina, trasmetta il segnale che bisogna rispondere alla crisi con un investimento superiore in termini di impegno, qualità e originalità nelle proposte al pubblico”.

Istinto è ambientato nella bottega di Mastro Ciliegia, trasformata in un centro estetico clandestino, dove tutto è ancora in potenza. Protagonisti sono i trenta “pezzi di legno” simbolo di una massa informe, senza maschere, grezza, non ancora levigata, che scenicamente si esprime attraverso un'irrefrenabile ed incontenibile energia da spendere in vista del futuro che verrà.

In scena, vale la pena ricordare i nomi di tutti i protagonisti: Patrizia Ajello, Giulia Sara Arcovito, Luigi Amoroso, Mario Aversa, Roberta Catanese, Simone Corso, Roberta Costanzo, Dario Delfino, Diego Delfino, Adele Di Bella, Luca D'Arrigo, Carmelo Crisafulli, Antonella De Francesco, Alessandro Fazio, Enza Filoramo, Gabriele Furnari Falanga, Laura Giannone, Francesco Grasso, Adriana Mangano, Daniela Milici, Lelio Naccari, Lorenzo Pizzurro, Rosario Popolo, Sara Quartarone, Alessandro Santoro, Giada Tarantello, Antonio Vitarelli e Luigi Venuto.

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