Ente Teatro, arrivano stipendi, contributi e premio di produttività

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Il soprintendente Paolo Magaudda durante il confronto di ieri con lavoratori e sindacati (Foto Dino Sturiale)

Già in banca da questa mattina gli stipendi di febbraio e oggi pomeriggio alle 5 si firmeranno i mandati anche per quelli di marzo.

Dopo la protesta di ieri al Vittorio Emanuele di sindacati e lavoratori, che ha registrato anche il rifiuto del presidente Luciano Ordile di confrontarsi con loro alla presenza della , arriva la risposta del soprintendente dell'Ente Teatro di Messina Paolo Magaudda.

“Checché ne dicano -dichiara- io mantengo sempre le mie promesse. Ieri ho detto che stipendi e contributi erano in arrivo e oggi sono in banca le prime somme. Bisognerà aspettare solo i tempi di lavorazione, tre-quattro giorni, e poi saranno disponibili”.

Oltre agli stipendi i dipendenti dell'Ente Teatro potranno incassare anche il premio di produttività. Altro nodo da sciogliere, il versamento dei contributi, senza i quali i lavoratori a contratto non possono richiedere l'indennità di disoccupazione.

“Sono arrivati 2 milioni di euro -chiosa Magaudda- che pagheremo in 4 soluzioni. Da domani sarà pagata la prima tranche e nei prossimi giorni anche le altre tre”.

In una nota, il sindacato Cisal sottolinea come “oggi i messinesi rischino di assistere alla scomparsa del nostro teatro per il terremoto politico, sindacale, sociale che stiamo in questi giorni vivendo e che sembra avere le stesse conseguenze distruttive di quello che la natura ci ha purtroppo destinato. La confederazione sindacale Cisal -dichiara Nino Giuffrè- vuole far prendere coscienza a tutti i protagonisti della situazione “Teatro Vittorio Emanuele”, nessuno escluso, che a differenza degli eventi naturali che ci vedono come spettatori senza nessuna difesa, questo “terremoto” può essere evitato. Invitiamo tutti a tornare a mettere al primo posto il salvataggio di questo ente così importante per la città e la provincia a difesa della cultura e dei lavoratori tutti”.

La Cisal, che chiede l'istituzione di una Task force, ha elaborato un progetto che intende proporre al presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta, ai deputati dell'Assemblea Regionale, ai vertici dell'Ente Teatro e ad associazioni e operatori culturali. “L'idea -spiega ancora Giuffrè- è quella di posizionare il Teatro Vittorio Emanuele al centro delle due realtà di enti lirici di Palermo e Catania, proponendolo come naturale collettore e organizzatore di produzioni che coinvolgono tutte le realtà teatrali della provincia di Messina, pur restando un ente autonomo e in grado di fornire le proprie professionalità”.

Anche per la Cisal i nodi da sciogliere per garantire il rilancio dell'Ente Teatro sono l'equiparazione e applicazione del contratto regionale, la Pianta organica ed il regolamento, la risoluzione delle problematiche del personale precario ed il ripristino delle somme finanziate dalla Regione Siciliana sin dal 1993.

E sulle responsabilità della classe politica intervengono ancora una volta SLC Cgil, UILCOM Uil, FIALS Cisal e Sadirs. “Riteniamo -scrivono i segretari generali Pippo Di Guardo, Antonio Di Guardo, Carmelo Tavilla e Osvaldo Smiroldo- che anche i componenti la deputazione regionale messinese abbiano la responsabilità di aver fatto poco o nulla per porre rimedio a questa situazione grottesca. Solo alcuni di loro hanno espresso, episodicamente, opinioni a vario titolo che possiamo considerare più di “facciata” che di reali e concreti contenuti risolutori, considerato il risultato.

Il presidente Crocetta, che ha in più occasioni espresso pubblicamente la volontà e la necessità di commissariare l'Ente Teatro a causa della gestione inadempiente oltre che incapace della sua intera dirigenza, ad oggi non ha ancora assunto alcuna concreta determinazione. In questi mesi a Messina sta commissariando tutto, ma non il Teatro.

Cosa lo frena, ancora, a dare seguito alle sue dichiarazioni? Equilibri politici derivanti da alleanze tra partiti? Interessi che si intrecciano, suo malgrado, con personaggi che consideriamo appartenenti alla “mala politica”? E se così fosse, è sufficiente questo per mettere sul piatto delle contropartite elettorali il teatro, i lavoratori e la cultura a Messina?

Non vogliamo credere che si sia trattato solo di enunciazioni dettate dal momento storico elettorale. Se così fosse, desideriamo ricordargli che a Messina ci saranno, a breve, le elezioni e che anche i lavoratori e gli amanti della cultura messinese, si ricorderanno di quanto ha fatto (o non ha fatto) per il nostro Teatro”.

I quattro sindacati chiedono anche la revisione delle somme destinate al Vittorio Emanuele, bloccando eventuali tagli, che non farebbero altro che far peggiorare la situazione. “Le azioni di protesta proseguono e si fermeranno solo quando avremo dirigenti degni di questo ruolo, capaci e competenti che sappiano affrontare con serietà le varie questioni -scrivono ancora i dirigenti sindacali. Alla componente politica messinese ricordiamo oggi, e lo rifaremo al momento opportuno, che per essere eletti devono saper fare gli interessi di coloro che li votano: i cittadini ed i lavoratori”.

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