Sui conti del Comune il visto del vice sindaco

GuidoSignorino
Il vice sindaco Guido Signorino

Un monitoraggio costante dei conti di Palazzo Zanca. In attesa di completare la cosiddetta operazione verità sullo stato delle finanze di Palazzo Zanca, qualunque spesa dovrà essere approvata dal vice sindaco Guido Signorino, che tra le proprie deleghe ha anche quella al Bilancio.

La disposizione del sindaco di Messina Renato Accorinti è di giovedì scorso e, di fatto, mette nero su bianco che il Ragioniere Generale Ferdinando Coglitore, peraltro prossimo alla pensione, non potrà più approvare alcuna spesa senza il consenso di Signorino.

Un passaggio questo che si è già consumato sotto la gestione dell'ex commissario straordinario Luigi Croce e che adesso si ripete. In pratica, prima di essere inviata alla Tesoreria Comunale per la liquidazione, qualsiasi fattura dovrà prima essere approvata dal vice sindaco.

E non è tutto. Perché nella nota inviata a Coglitore, il sindaco Accorinti non solo raccomanda un'attenta gestione delle risorse disponibili fino al 31 dicembre prossimo, ma chiede di sapere con esattezza quanto ancora ci sia in cassa e le previsioni delle entrate e delle spese che non si possono procrastinare: dagli stipendi alle bollette, fino ai costi delle partecipate.

Insomma, in attesa di conoscere il responso della Commissione competente del dell'Interno rispetto alla richiesta di sospendere l'esame del Piano di Riequilibrio inviato da Croce per ottenere il prestito di 50 milioni dal Fondo di Rotazione, concedendo così all' Accorinti i 90 giorni di tempo previsti dalla legge alle amministrazioni appena insediate per fare chiarezza sui conti dell'ente e predisporre un nuovo Piano, la sola misura da applicare è quella del controllo a 360 gradi sulle spese e senza troppi riguardi per nessuno.

Un controllo che, se fosse stato applicato negli anni e a tutti i livelli di spesa, probabilmente non avrebbe portato Messina sull'orlo del burrone.

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