#Sicilia. Truffe agricoltura, blitz della Guardia di Finanza tra Messina, Enna e Catania

Guardia-di-Finanza-Messina-NebrodiBlitz della Guardia di Finanza per fare luce sui finanziamenti all'agricoltura e indagare su presunte truffe all'Unione Europea. Da ore oltre 80 finanzieri de Comando Provinciale di stanno eseguendo più di 30 decreti di perquisizione locale e numerosi decreti di esibizione documentale emessi dalla Procura della Repubblica di Messina. Destinatari di tali atti sono numerosi Centri di Assistenza Agricola, enti che gestiscono le istruttorie relative alle domande di finanziamenti europei e nazionali in agricoltura. La vasta operazione, che interessa le province di Messina, Enna e Catania, è coordinata dal Procuratore della Repubblica Guido Lo Forte affiancato dal sostituto procuratore Antonio Carchietti.

La stessa è scattata alle prime ore dell'alba e ha come epicentro la zona di Tortorici, in provincia di Messina, nota in passato per alcuni episodi criminali. Le attività di polizia giudiziaria in corso riguardano un importante filone investigativo relativo a presunte truffe ai danni dell'Unione Europea e all'Agenzia per le erogazioni in agricoltura – Ag.E.A., che sarebbero state poste in essere da numerosi soggetti del comprensorio dei Nebrodi. Le indagini hanno preso le mosse da alcune denunce presentate da parte di proprietari di terreni che al momento della presentazione della domanda per il contributo loro spettante si sono visti rispondere che le particelle di proprietà, ad insaputa dei medesimi, erano già state inserite in analoghe domande di finanziamento, presentate da altre persone.

L'attento approfondimento investigativo ha portato a individuare un presunto meccanismo di frode più strutturato, realizzato in via sistematica da alcuni soggetti che inserivano in numerose istanze presentate da aziende agricole a loro riconducibili, terreni di ignari proprietari. Alcuni dei destinatari dei provvedimenti odierni, tra l'altro, vantano diversi precedenti penali per truffa mentre altri risultano collegati alla criminalità organizzata locale nonché interessati pure dalle vicende connesse alla concessione dei pascoli dell'Azienda Speciale Silvo Pastorale di Troina, in provincia di Enna, relative all'emanazione di interdittive antimafia della Prefettura di Messina dopo la stipula del Protocollo di legalità. Gli investigatori del Nucleo di Polizia Tributaria di Messina intendono pure riscontrare se esista una regia comune in grado di coordinare i diversi imprenditori agricoli coinvolti.

L'indagine conferma come i sistemi illeciti realizzati per drenare illecitamente risorse finanziarie nel settore agricolo, di concreto interesse per la criminalità, sia ben radicato nella zona del Parco dei Nebrodi. Ciò trova chiara conferma dagli esiti degli oltre cento accertamenti svolti nella prima parte del 2016 e nel precedente biennio nella zona nebroidea dai finanzieri delle Tenenze di Sant'Agata di Militello e Capo d'Orlando, che hanno permesso di rilevare irregolarità per quasi 5 milioni di euro di contributi illecitamente percepiti, su un totale di 11 milioni oggetto d'analisi e hanno portato alla denuncia di ben 80 responsabili.

Tali attività sono state svolte nell'ambito del progetto Bonifica del Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressione Frodi Comunitarie delle Fiamme Gialle e hanno permesso di scoprire tipologie di illecito riguardanti falsi contratti di affitto o di comodato dei terreni agricoli, nonché numerosi contratti stipulati con persone che risultavano essere decedute in epoca antecedente alla stipula degli stessi. Altri sistemi di realizzazione delle truffe ai danni dell'Unione europea hanno riguardato soggetti che avevano ottenuto finanziamenti utilizzando particelle catastali di terreni di proprietà pubblica, attraverso la produzione di falsi titoli di conduzione oppure, in due episodi, utilizzando fondi agricoli confiscati in base alla legislazione antimafia. L'attività di servizio ha comportato anche la correlata denuncia per danno erariale alla Corte dei Conti e prevederà la contestazione di sanzioni amministrative che saranno pari agli importi illecitamente percepiti.

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