#Sicilia. Strage dei migranti, fermati gli scafisti

SAR 14.11.14 NAVE ORIONENon è ancora possibile accertare con precisione il numero dei morti nel naufragio di domenica scorsa. Le testimonianze dei superstiti sono approssimative e indicano alcune centinaia di morti tra i 400 e i 950.

Le stime sono state fatte dopo aver sentito le testimonianze di alcuni superstit,i a bordo della nave Gregoretti della Guardia Costiera e dai dati del report del mercantile portoghese King Jacob. Il cargo è stato il primo ad arrivare nella zona e l'equipaggio ha stimato in 850 i migranti a bordo del peschereccio affondato.

Intanto la Polizia di Stato e la Guardia Costiera, hanno eseguito un decreto di fermo al momento dell'arrivo della Gregoretti a Catania, nei confronti del comandante della imbarcazione Mohammed Alì Malek, 27enne di nazionalità tunisina e di un membro dell'equipaggio Mahmud Bikhit, siriano di 25 anni.

Il comandante è stato fermato per i delitti di naufragio colposo, omicidio colposo plurimo e dell'immigrazione clandestina, mentre Bikhit solo per quest'ultimo reato.

Le indagini proseguiranno e non si esclude l'ispezione e l'eventuale recupero del relitto, atto di indagine che sarà valutato con riferimento alle esigenze di prova.

“Per quanto riguarda la dinamica del naufragio risulta che hanno concorso due cause – spiegano dalla Questura di Catania – da un lato le manovre errate compiute dal comandante del peschereccio, che nel tentativo di abbordare il mercantile, lo ha portato a collidere con la nave più grande. Dall'altra, il sovraffollamento del natante, che è stato sbilanciato dalle manovre errate e dagli spostamenti dei migranti a bordo. Si è perciò capovolta. Nessuna responsabilità può profilarsi, sulla base di quanto emerso, a carico del personale della mercantile che ha doverosamente prestato soccorso e che non ha contributo in alcun modo all'evento fatale”.

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Armando Montalto

Tra la metà dei Novanta e i primi Duemila ha cambiato città, paese e occupazione con la rapidità di un colibrì. Insomma, questo quarantenne messinese, dopo aver fatto consegne a Canal Street, parlato in nome della UE, letto Saramago, tirato sassi sul Canal Saint Martin e bevuto fiumi di birra ha deciso. Tornare a casa, mettere su famiglia e la testa a posto. Oggi si divide tra libri, mare e famiglia. Intanto, prova a scrivere e a raccontare Messina.

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