#Sicilia. Nuova tempesta su Confindustria: avviso di garanzia per il presidente Montante

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Antonello Montante, presidente Sicilia

Nuova tempesta su Confindustria Sicilia. Perquisiti uffici e abitazione del presidente regionale Antonello Montante, indagato dalla procura di Caltanissetta per concorso esterno in associazione mafiosa. 

I suoi avvocati, Nino Caleca e Marcello Montalbano, sostengono che questo è un avviso di garanzia “che fa chiarezza. Daremo ogni contributo all'indagine”. Perquisita anche la sede di Confindustria Sicilia, mentre Montante ribadisce “la più assoluta estraneità a ogni ipotesi delittuosa”.
Sulla base delle dichiarazioni di alcuni pentiti, la Procura nissena contesta ad Antonello Montante rapporti con esponenti di spicco della mafia locale già dagli anni Novanta, per giri di denaro e appalti.
Montante e i suoi legali sventolano la bandiera dell'impegno antimafia, dichiarando che quanto ha fatto sarà messo nero su bianco in una memoria scritta. “La professionalità comprovata dei magistrati che conducono le indagini è garanzia anche di celerità, affinché al più presto ogni incredibile ombra sull'operato di Montante sia cancellata”.

Resta il fatto che al presidente di Confindustria Sicilia, che ha dispetto di quanto successo nell'ultimo anno non accenna a dimettersi dall'incarico, i magistrati contestano i rapporti con Vincenzo Arnone, il boss di Serradifalco che fu anche testimone di nozze di Montante e che è figlio del padrino Paolino Arnone, morto suicida nel 1992 nel carcere di Caltanissetta.

A svelare questo legame il pentito Salvatore Di Francesco, ex dipendente del Consorzio ASI della zona, che avrebbe gestito gli appalti per conto dei clan mafiosi. Anche Di Francesco, come Montante, è originario di Serradifalco.

Ma Antonello Montante non è l'unico esponente di Confindustria ad avere un procedimento in corso. L'ex presidente di Messina Ivo Blandina è stato rinviato a giudizio nel 2013 perché coinvolto in una truffa alla Siciliana. E proprio due giorni fa si è dimesso Alfredo Schipani, attuale presidente dell'associazione messinese, sostenendo che non c'erano più le condizioni per lavorare serenamente. “Mi manca la serenità personale di continuare -ha dichiarato. Il mio lavoro era continuamente bersagliato, soprattutto da persone cui avevo riposto la massima fiducia”.

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Elisabetta Raffa

Giornalista professionista dal secolo scorso, si divide equamente tra articoli di economia e politica, la cucina vegana, i propri cani, i libri, la musica, il teatro e le serate con gli amici, non necessariamente in quest’ordine. Allergica ai punti e virgola e all’abuso dei due punti, crede fermamente nel congiuntivo e ripete continuamente che gli unici due ausiliari concessi sono essere e avere. La sua frase preferita è: “Se rinasco voglio essere la moglie dell’ispettore Barnaby”.

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